TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

MARIA DELL'INCARNAZIONE, ORSOLINA 679
In ogni ipotesi, due cose sono certe secondo l'esperienza riferita
da Cassiano: primo, che nella partecipazione, anche attiva e normale,
all'azione liturgica, si può verificare la contemplazione mistica
propriamente detta; secondo, che la stessa azione liturgica è un terreno
molto favorevole in cui, dalla compunzione, si può sviluppare la
predetta contemplazione, anche fino a trovare in essa l'occasione
di raggiungere il grado più alto.
Così per Cassiano, il canto e la recitazione comunitaria dei salmi,
lungi dall'essere un impedimento all'esperienza mistica, sono un
terreno naturale dal quale — presupposta la purificazione morale
della vita e l'abitudine della lezione e meditazione vitale della Scrittura
nonché della continua presenza di Dio, alimentata, in modo speciale,
dall'abito delle orazioni giaculatorie — ci s'innalza al più alto
grado di contemplazione, i cui effetti sono, tra gli altri, ora gioia
incontenibile, ora stupore tutto interno, ora abbondanti lagrime
anche esterne.
È, in riassunto, il panorama della vita ascetico-mistica così familiare
a tutta l'antica tradizione monastica. In esso, lungi da dimenticare
la liturgia nella salita verso la perfezione, le si assegna sempre
il suo connaturale posto in tutto l'insieme. Il venerabile Guigone I,
grande priore e legislatore della Certosa (m. 1136), così compendiava
i principali aspetti di questa spiritualità, pur senza enumerarli
nel loro ordine logico: suavitates psalmodiarum, studia lectionum,
fervores orationum, subtilitates meditationum, excessus contemplationum,
baptismata lacrymarum 62 . L'ordine logico sarebbe : studia
lectionum, subtilitates meditationum, jervores orationum, suavitates
psalmodiarum, excessus contemplationum, baptismata lacrymarum 63 .
La testimonianza della venerabile Maria dell'Incarnazione, orsolina
Intorno alla stessa questione dei rapporti tra vita liturgica e vita
mistica, è sommamente istruttiva la testimonianza di Maria dell'Incarnazione,
orsolina francese del secolo XVII 6I . Questa mistica, che
sua cella quando, talvolta, sotto la stessa grazia, prorompe in gemiti e clamori
di gioia uditi dal vicino di cella.