31.05.2013 Views

TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

CONOSCENZA PER CONNATURALITÀ 505<br />

conoscenza per connaturalità e la loro importanza nell'atto di fede<br />

lascia impregiudicata la necessità dell'apologetica tradizionale; la<br />

quale ha per scopo preciso di difendere sul piano del ragionamento<br />

concettuale, scientifico, argomentativo e di fronte a tutti, la ragionevolezza<br />

dello stesso atto di fede che la conoscenza per connaturalità<br />

può fondare solo per via strettamente personale e non concettuale.<br />

In questa complessa esperienza, il credente non solo percepisce<br />

le reazioni <strong>della</strong> propria natura in conformità con l'oggetto, ma anche<br />

che il suo atto di adesione è ragionevolissimo; che egli, e non solo<br />

gli uomini in genere, moralmente parlando, può e deve credere, e<br />

può e deve farlo hic et nunc nelle disposizioni e nel momento in cui<br />

si trova. Tale è uno degli effetti <strong>della</strong> grazia efficace di credere. Ma<br />

questo non potrebbe essere, se il credente, sotto la grazia efficace<br />

di credere, non vedesse in qualche modo che Dio ha veramente parlato<br />

e rivelato la verità a cui egli in questo momento aderisce. Questo<br />

avviene perché nella conoscenza per connaturalità in cui, sotto la<br />

grazia efficace di credere, sperimenta la propria natura in reazione<br />

di conformità con l'oggetto presentatogli, il credente percepisce in<br />

qualche modo la voce stessa di Dio che parla a lui personalmente in<br />

questo momento e in queste disposizioni 28 .<br />

<strong>Il</strong> processo sopra descritto può verificarsi non solo quando si<br />

tratta di dare l'as<strong>senso</strong> di fede divina e cattolica a una verità già<br />

proposta come dogma dal magistero infallibile <strong>della</strong> Chiesa, ma anche<br />

in certi casi nei quali la verità, a cui il fedele assente, non è ancora<br />

proposta come dogma di fede divina e cattolica. In questi casi<br />

il credente a cui consta in modo certissimo, sebbene tutto personale<br />

e non concettualmente spiegabile né dimostrabile, che Dio ha rivelato<br />

tale verità, emette un atto di fede divina. Egli acconsente alla<br />

detta verità formalmente per l'autorità di Dio rivelante. Ma quella<br />

fede divina è solo privata e obbliga lui solo personalmente; non è<br />

ancora la fede divina e cattolica dovuta a un dogma proposto come<br />

tale dalla Chiesa e obbligante tutti i credenti.<br />

Tale conoscenza per connaturalità dipende essenzialmente dall'azione<br />

<strong>della</strong> grazia su ogni credente e non dall'acume <strong>della</strong> sua<br />

intelligenza o dalle sue conoscenze teoriche. Dio poi è sovranamente<br />

libero nella distribuzione <strong>della</strong> sua grazia. Egli la dà solo a coloro<br />

che vi sono moralmente preparati. Vuol dire che la predetta conoscenza<br />

per connaturalità nella sua frequenza e nella sua intensità,<br />

per quanto dipende dall'uomo stesso, dipende dalla santità <strong>della</strong><br />

vita : umiltà, mortificazione, fede, carità, preghiera, ecc.<br />

È qui che si comincia finalmente ri capire l'importanza <strong>della</strong> li-<br />

28 Sembra che a tanto il credente arrivi per una specie di inferenza quanto<br />

mai spontanea, rapida e appena conscia, riassunta, per esempio, nella semplice<br />

affermazione: la voce <strong>della</strong> coscienza è voce di Dio. Tale affermazione, nelle<br />

predette circostanze, sembra contenere in nuce un sillogismo più o meno come<br />

il seguente: l'impulso <strong>della</strong> natura che la coscienza ammonisce dover essere<br />

seguito, è voce di Dio; ora tale è l'impulso di natura che hic et nunc percepisco;<br />

dunque l'impulso di natura che hic et nunc percepisco è voce di Dio.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!