TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

LITURGIA E PARROCCHIA 791
è in primo luogo, anche se non esclusivamente, una struttura sacrale
e, segnatamente, eucaristica.
Tutte idee queste che esigono un netto ridimensionamento della
figura tanto del vescovo quanto della diocesi, concepite di fatto
troppo comunemente come entità quasi esclusivamente giuridiche
e amministrative.
Ridimensionamento in un senso molto più pastorale e sacrale
e in una prospettiva ecclesiologica generale in cui la realtà soprannaturale
ontologica della grazia e la sua partecipazione agli uomini
anzitutto per via sacrale sacramentale (sacramenta in senso largo)
sono concepite come nettamente primarie e determinanti rispetto
alle strutture giuridiche.
Ridimensionamento ancora nel senso di un maggiore avvaloramento,
nel seno della Chiesa universale, della realtà delle Chiese
locali. Essendo la Chiesa locale la Chiesa in oppure a tale o tale
luogo: la Chiesa a Bologna, a Parigi, a Sydney, ecc. Oppure, come
dice il Martyrium Polycarpi, la Chiesa pellegrina a Smirne, ecc.
Ecclesiologia questa che è certamente implicata in tutta la realtà
liturgica ed è quindi quella presupposta e brevemente accennata
nella Costituzione sulla Liturgia e felicemente sviluppata in quella
sulla Chiesa del concilio vaticano II 5B .
Ciò che si è detto del vescovo e della diocesi come centro di
convergenza della pastorale liturgica, deve, salva ogni proporzione,
essere ripetuto del parroco, aiuto e vicario del vescovo in una porzione
più ristretta di fedeli, e della parrocchia, specialmente locale. Anzi,
in un certo senso, quanto detto sopra della diocesi dev'essere qui
accentuato. Infatti, praticamente, la parrocchia è il nucleo concreto
di proporzione umana individuale, per il quale il fedele entra nella
diocesi, ne vive la vita in comunità soprannaturale e, per la diocesi,
entra nella Chiesa universale.
La partecipazione plenaria attiva del fedele alle celebrazioni
liturgiche, principalmente all'eucaristia, converge dunque, praticamente,
in una comunità organizzata più ristretta, principalmente
nella parrocchia localmente organizzata. Come, a sua volta, la vita
della parrocchia, pur non esaurendosi tutta nella liturgia, deve avere
58 Iscrizione.
59 Ho illustrato questi concetti in: La Chiesa si ritrova nella liturgia, in:
Riv. Ut. 51 (1964) 343; L'évèque et la liturgie, in: Conciliwn ed. frane. (1965) n. 2
pp. 13-27. Il movimento liturgico ha dato un gran contributo al recente approfondimento
anche teologico della figura del vescovo e della diocesi. Si può vederlo
nella letteratura che, su questa questione, preparò le decisioni del concilio vaticano
II. Vedi panorama delle tendenze nella teologia sull'episcopato e il vescovo
prima del concilio in: Herder-Korrespondenz, Jan. 1958, pp. 188-94: Was ist ein
Bischof?; Okt. 1961, pp. 31-39: Die Nachfolger der Apostel. Tra le opere di questa
recente letteratura nota: G. MARTIMORT, De t'Évéque, Paris 1946. EPISCOPUS,
Studien iiber das Bischofsamt, Regensburg 1949. MG». GUERRY, L'Évèque, Paris
1954. MGR. CHARRUE, L'Évèque dans t'Église, in: Rev. dioc. de Namur, 1957, pp. 1-13.
J. LÉCUYER, Épiscopat, in: Dict. Spirit., IV (1960) 879-907. K. RAHNER, Episkopat
tind Primat, Freiburg i.B. 1961. Per la diocesi vedi J. COLSON, Qu'est-ce qu'un
diocèse? Paris 1958. F. POGGIASPALLA, La diocesi e la parrocchia, Brescia 1950.