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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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CONCLUSIONE 165<br />

casi diversi nei quali viene usato dalla Scrittura e dalla tradizione<br />

patristica e teologica, è un concetto analogico. Secondo i diversi casi<br />

dei quali si tratta in concreto, questa analogia è, per dirla con la<br />

terminologia scolastica, ora un'analogia di proporzionalità propria<br />

includente nello stesso tempo anche un'analogia di attribuzione,<br />

ed ora, invece, un'analogia di attribuzione soltanto. Le stesse espressioni<br />

di sacrificio di lode e di offerta di vittime spirituali che sono<br />

le lodi innalzate a Dio, non sono equivoche e nemmeno soltanto<br />

metaforiche, perché la lode a Dio, nel suo <strong>senso</strong> cosciente e plenario,<br />

non è altro che una conseguenza e una manifestazione dell'atto<br />

interno dell'uomo con il quale mette a completa disposizione<br />

di Dio la propria vita, fino alla sua distruzione totale effettiva, se<br />

così a Dio piacesse, in riconoscimento del suo sovrano dominio<br />

di creatore e provveditore di tutte le cose.<br />

La natura del sacerdozio gerarchico, come ogni entità strumentale,<br />

non è comprensibile che in riferimento alla causa principale,<br />

cioè al sacerdozio di Cristo, da cui tutto dipende; si riduce<br />

completamente allo stesso genere e alla stessa specie. È vero che,<br />

in un certo <strong>senso</strong>, ogni sacerdozio cristiano, anche quello comune<br />

a tutti i fedeli, è strumento di Cristo. Ma ciò avviene in <strong>senso</strong><br />

diverso nel sacerdozio gerarchico e in quello comune a tutti i fedeli.<br />

<strong>Il</strong> sacerdozio gerarchico può dirsi sacerdozio puramente strumentale<br />

di Cristo. A tal punto che vi può essere una messa celebrata<br />

validamente da un sacerdote — e nella quale si attua» realmente<br />

e plenariamente il sacrificio incruento di' Cristo — senza che si<br />

attui in nessun modo il sacrificio personale del sacerdote celebrante.<br />

Ciò avviene quando un sacerdote celebra in stato di peccato<br />

mortale. La cosa si verifica analogamente anche negli altri<br />

sacramenti.<br />

<strong>Il</strong> sacerdozio comune a tutti i fedeli, rispetto al sacerdozio di<br />

Cristo, è sacerdozio analogo di analogia di proporzionalità propria,<br />

sebbene specificamente diverso, e includente inoltre un'analogia<br />

di attribuzione. Infatti, in tutti e due i casi il sacerdozio dice potere<br />

di offrire in sacrificio la propria vita per riconoscere il sommo<br />

dominio di Dio. È specificamente diverso perché in Cristo il sacrificio<br />

e il sacerdozio sono sacrificio e sacerdozio di capo e includono<br />

la grada capitis. Include un'analogia di attribuzione perché<br />

il sacrificio e il sacerdozio di Cristo sono i primi analogati. Dopo<br />

il peccato nessun uomo ha il potere di offrire se stesso a Dio se<br />

non in riferimento al sacrificio di Cristo.<br />

Rispetto al sacerdozio e al sacrificio puramente strumentali<br />

propri <strong>della</strong> gerarchia, il sacerdozio comune a tutti i fedeli è tale<br />

solo per analogia di attribuzione perché il sacerdozio comune a<br />

tutti i fedeli è effetto di quello puramente strumentale <strong>della</strong><br />

gerarchia.

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