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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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LITURGIA TERRESTRE 253<br />

grandi temi ora enunziati. La vita cristiana è una processione liturgica<br />

di peregrinanti il cui scopo è, arrivando al termine dove è la<br />

perfezione (teléiosis), di avvicinarci, nel santuario, a Dio, di comparire<br />

dinanzi a Lui. <strong>Il</strong> santuario, in fin dei conti, è il santuario<br />

del cielo, dove intorno a Dio sono riuniti in assemblea festosa<br />

(panégyrei) le miriadi degli angeli e gli uomini giusti, già arrivati<br />

alla perfezione a cui erano stati chiamati da Dio, perché arrivati<br />

al termine del loro cammino (teteleioménon). I cristiani, abbracciando<br />

la nuova fede e la nuova vita, hanno già raggiunto in qualche<br />

modo il termine <strong>della</strong> loro peregrinazione liturgica, si sono anch'essi<br />

accostati in atto liturgico a quella santa Gerusalemme e al santuario<br />

del Cielo in un modo realissimo, sebbene non ancora perfetto.<br />

Questo è statp ed è loro possibile grazie al sommo sacerdote,<br />

mediatore <strong>della</strong> nuova alleanza, Gesù. <strong>Il</strong> quale, aspergendoli col<br />

suo sangue, e cqsì. purificandoli dai peccati, li ha introdotti, già<br />

ora realmente, rìèl' santuario <strong>della</strong> santa Sion; li ha uniti realmente<br />

sin d'ora all'assemblea liturgica degli angeli e dei giusti nella quale<br />

Egli è il sommo ed eterno sacerdote alla destra del Padre, liturgo<br />

del santuario e del tabernacolo vero, sempre vivo per intercedere<br />

a favore dei suoi. <strong>Il</strong> culto, le santificazioni, la <strong>liturgia</strong> intera e il<br />

sacerdozio dell'Antico Testamento non erano che ombra e figura<br />

(Eb 8,5; 10,1) di questo vero sacerdozio, di questo vero culto e di<br />

questa vera santificazione di cui Cristo è il liturgo e di cui i cristiani<br />

ora sono realmente partecipi. Così, l'antica economia sacerdotale,<br />

santificativa e cultica dell'Antico Testamento è ormai abolita<br />

e non sussiste più che l'economia sacerdotale, santificativa e<br />

cultica di Cristo alla quale hanno già parte reale i cristiani. Di qui<br />

si vede quanto la sorte di questi trascenda immensamente quella<br />

degli ebrei.<br />

Tutto si riassume dunque in questa costatazione: Cristo, unico<br />

e perfetto sacerdote, dopo aver compiuto la sua <strong>liturgia</strong> di santificazione<br />

e di lode al Padre sulla terra, principalmente sul Golgota,<br />

ora, sempre vivo e glorioso alla destra del Padre, quale unico<br />

liturgo, nell'unico santuario, ivi continua in atto d'intercessione<br />

l'unica <strong>liturgia</strong> di santificazione e di lode che iniziò quaggiù e ad<br />

essa attrae e ammette realmente anche i suoi fedeli ancora peregrinanti,<br />

mentre dà loro la ferma speranza di arrivare, mediante<br />

la perseveranza e la buona vita, al termine perfetto nel santuario<br />

celeste.<br />

5. LITURGIA CELESTE E LITURGIA TERRESTRE<br />

In questa prospettiva generale qual è la parte <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong><br />

propriamente detta che i cristiani compiono guaggiù? L'autore<br />

dell'epistola, tutto occupato nella visione <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong> celeste, non<br />

sviluppa la relazione che ha con essa la <strong>liturgia</strong> terrestre dei cri-

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