TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

A, PER, IN, AD 203
rito Santo, e così nella presenza dello Spirito Santo, per mezzo del
Figlio incarnato, Gesù Cristo, ogni cosa ritorna al Padre. A Patre,
per Filium eius, lesum Christum, in Spiritu Sancto, ad Patrem,
ecco l'aspetto primordiale e predominante sotto il quale il Nuovo
Testamento parla della Trinità.
Il mistero trinitario vi è presentato anzitutto a partire dalla
distinzione reale delle persone, e queste stesse persone vi sono
considerate anzitutto nei loro rapporti col mondo, nel movimento
discendente da Dio al mondo, per cui ogni essere e ogni bene deriva
da Dio, e nel movimento ascendente di ritorno delle creature a Dio.
In questa grande ' prospettiva della storia sacra déll'exitus a Deo
e del reditus ad Deum, il >,Padre. appare anzitutto ut a quo e ut ad
quem, il Figlio' ut per quem e lo Spirito Santo ut in quo.
E, si noti ,bene, il Figlio, in questo modo di considerare, è anzitutto
e in prini'a linea il Figlio incarnato, Gesù Cristo, visto nell'incarnazione
stessa e nella sua opera nel mondo, o, comunque, in
rapporto all'incarnazione e all'opera redentrice 9 . Si può parlare
così di visuale cristologico-trinitaria che nella Scrittura domina la
visione delle cose e della storia.
Sarebbe troppo lungo analizzare qui, sia pure una parte dei
testi del Nuovo Testamento che documentano queste affermazioni.
Per ritrovare espresso lo schema completo si legga, per esempio,
da questo punto di vista il principio dell'epistola agli efesini : « Benedetto
Iddio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo, il quale ci ha
benedetti con ogni benedizione spirituale, celeste, in Cristo... per
amore avendoci predestinati ad essere suoi figli adottivi per mezzo
di Gesù Cristo, secondo la benignità del suo volere, si che ciò torni
a lode della gloriosa manifestazione della grazia sua... si che noi
riusciamo a lode della sua gloria... nel quale (Cristo) anche, voi...
avete riposto fede, e avete ricevuto l'impronta dello Spirito
Santo, il quale è caparra della nostra eredità... a lode della sua
gloria» (1,3-14). «Iddio ricco di misericordia, per il grande amore
che ci portava, ci richiamò a vita in Cristo... per lui noi abbiamo
accesso entrambi (giudei e gentili) in unico Spirito al Padre. Perciò...
siete concittadini dei santi e della famiglia di Dio, edifizio
eretto sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendone pietra
angolare lo stesso Cristo Gesù; su cui tutto l'edifizio ben costruito
s'innalza a tempio santo nel Signore; e voi pure siete parte di questo
edificio, che ha da essere abitacolo dì Dio nello Spirito » (2,5.4.
18-22). Si leggano ancora i passi seguenti : « Dio, mandando suo
Figlio in carne simile a quella del peccato, condannò il peccato nella
carne... voi non siete nella carne, si nello Spirito, se lo Spirito di
Dio abita in voi... Quanti son guidati dallo Spirito di Dio, questi
son figli di Dio. Non avete mica ricevuto spirito di servitù, ma Spirito
di adozione a figliuoli, in cui gridiamo: Abba, Padre. Lo Spirito
stesso attesta allo spirito nostro che siamo figli di Dio. E se figli
9 È certo che questo vale anche per il concetto di Verbo in S. Giovanni.
Vedi J. DUPONT, Essais sur la christologie de S. Jean, Bruges 1951 pp. 9-58.