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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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632 CAP. XXI - LITURGIA E SPIRITUALITÀ<br />

opera <strong>della</strong> bibbia sia dell'Antico che del Nuovo Testamento, come<br />

espressione sempre attuale ed efficace delle stesse realtà sempre<br />

in atto, come è stato spiegato in modo speciale nella parte terza e<br />

anche nella seconda.<br />

In qual <strong>senso</strong> concreto la spiritualità liturgica possa e debba<br />

essere considerata a titolo specialissimo una spiritualità sacrificale<br />

e sacramentale non occorre più spiegarlo dopo la nozione <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong><br />

che abbiamo esposto nella prima parte e quello che abbiamo<br />

detto, in specie nel capitolo V, intorno alla messa come realizza»<br />

zione ed espressione sintetica di tutto il complesso liturgico e quindi<br />

centro e sole dello stesso.<br />

In questo sfondo si comprende pure il modo proprio in cui la<br />

spiritualità liturgica è spiritualità eucaristica. L'eucaristia vi è sempre<br />

vista nel suo contesto organico connaturale, che è quello sacrificale.<br />

La comunione è in primo luogo la partecipazione sacramentale<br />

al sacrificio per la manducazione <strong>della</strong> Sacra Vittima che vi s'immola<br />

per noi. La presenza reale ci è data in primo luogo perché<br />

possa compiersi il sacrificio e la comunione sacramentale allo stesso.<br />

La Riserva viene conservata per l'eventuale comunione di chi non<br />

può partecipare al sacrificio. Naturalmente, la spiritualità liturgica<br />

deve fare quel conto cui ogni cattolico è tenuto, di ciò che oggi si<br />

dice culto e devozione eucaristica, cioè culto e devozione di Nostro<br />

Signore presente nella Santa Riserva. Solo che insiste sul fatto che<br />

il primo dovere di ogni cristiano è di partecipare attivamente e plenariamente<br />

al Sacrificio e di comunicarvisi n .<br />

Spiritualità liturgica e forme extraliturgiche di pietà<br />

I tratti precedentemente esposti <strong>della</strong> spiritualità liturgica sono<br />

rilevati direttamente dalla stessa azione liturgica. Ma abbiamo anche<br />

detto che a questa non si limita la spiritualità centrata sulla <strong>liturgia</strong>.<br />

Come si esprime quindi e si realizza tale spiritualità nelle forme<br />

éxtraliturgiche di pietà o « pii esercizi »?<br />

Semplicemente nel modo che la Costituzione del concilio vaticano<br />

II, riassumendo in poche parole ciò che in questo campo<br />

aveva più lungamente spiegato l'enciclica Mediator Dei 12 , così enun-<br />

II Manifestazione di questo s --inlo nella Costituzione De sacra Liturgia è<br />

l'articolo 55, dove « si raccomanda rr.i. to quella partecipazione alla Messa, per<br />

la quale i fedeli, dopo la e jiunione del s; cerdote, ricevono il Corpo del Signore<br />

dal medesimo sacrificio » cioè con ostie .. onsacrate al medesimo sacrificio cui<br />

partecipano), e s'introduc nuovamente la omunione sotto le due specie anche<br />

ai fedeli in diversi casi. PT la storia dei riti e usi in questo campo vedi A. G.<br />

MARTIMORT, La Chiesa in ; reghiera, ed. it. 1963 pp. 454-503. H. FISCHER, Eucharistie-Katechese<br />

una liturgische Erneuervng, Dusseldorf 1959.<br />

'- Specialmente n. 170-183. '.Wir'clica insisteva un po' polemicamente su<br />

questo punto per via di certi abusi che in Germania si erano manifestati in<br />

questo campo. Vedi M. KASSIEPE, Irrwege unii Umwege im Fròmmigkeitsleben<br />

der Gegenwart, 2 ed. Wiirzburg 1940. Ma Kassiepe va Ietto con cautela perché

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