31.05.2013 Views

TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

54 CAP. II - LITURGIA E SEGNI SENSIBILI<br />

e il mondo sensibile, come ombra e immagine del mondo soprassensibile,<br />

il cui valore sta tutto nell'essere una partecipazione ed<br />

espressione di quel mondo superiore e una scala per l'uomo affinché,<br />

attraverso il sensibile, egli ritorni al mondo eterno che trascende<br />

i sensi; il neoplatonismo poi con la sua forte accentuazione del concetto<br />

dei gradi dell'essere, derivanti dal grado supremo in scala discendente<br />

ininterrotta, per cui ogni forma imprime nel grado inferiore immagine<br />

e somiglianza di se stessa, e ogni essere, per quel che vi è di<br />

supremo in lui, si connette al grado superiore e, per quel che vi è<br />

di infimo, al grado inferiore; tutta questa tradizione di pensiero,<br />

dico, ha assiduamente contemplato la profonda unità del cosmo,<br />

ha abituato le menti a leggere nei singoli esseri i legami con Finterò<br />

universo e, nel mondo sensibile in specie, i legami col mondo spirituale<br />

e soprassensibile 40 .<br />

Presso i pensatori pagani, questa mentalità soffre <strong>della</strong> deficienza<br />

del loro concetto di Dio; del loro concetto di analogia concepita,<br />

quasi unicamente, come degradazione quantitativa, che non<br />

salvaguarda la distinzione specifica degli esseri; e, specialmente,<br />

dell'ignoranza del concetto di creazione, per cui hanno tendenza<br />

a concepire la partecipazione dal sommo grado all'infimo, e quindi<br />

i concetti di immagine e connessi, come semplice emanazione <strong>della</strong><br />

stessa forma. <strong>Il</strong> risultato ne è un forte sapore monistico inasprito<br />

ancora, sia nel neoplatonismo sia nelle tendenze sincretistiche gnostiche<br />

dell'epoca, dall'afflato religioso e mistico.<br />

Tutto questo però, non intacca il fatto che gli autori cristiani<br />

antichi, sia pure imbevuti di pensiero platonico-neoplatonico (come<br />

Clemente Alessandrino, Origene, Gregorio Nisseno, lo pseudo Dionigi,-<br />

Ambrogio, Agostino), pur essendo aiutati dalla loro formazione<br />

filosofica nel modo realistico di concepire l'economia cristiana<br />

nel quadro di realtà di segni, immagini e simboli, non dipendono,<br />

per l'essenza di questo loro atteggiamento, da quello che nel<br />

platonismo-neoplatonismo vi è di caduco o anche tendenzialmente<br />

erroneo, ma poggiano su basi ben altrimenti salde.<br />

La prima di queste basi è la verità metafìsica dei gradi dell'essere,<br />

dell'unità analogica di tutti questi gradi e <strong>della</strong> partecipazione;<br />

verità che fu il nucleo vitale dell'intuizione platonica e neoplatonica<br />

e che S. Tommaso doveva poi rivendicare purificata dalle<br />

scorie di cui fu ricoperta nel pensiero pagano greco 41 . La metafìsica<br />

<strong>della</strong> partecipazione, del segno e dell'immagine, l'intuizione<br />

platonica in quello che ha di vero, può perfettamente e deve essere<br />

conservata in regime cristiano, anzi nella metafisica aristotelicotomista,<br />

dove, con la negazione di ogni monismo ed emanazionismo,<br />

si insegna la dottrina <strong>della</strong> creazione, la distinzione specifica negli<br />

esseri, l'analogia, la produzione per causalità efficiente.<br />

40 Vedi per es., H. WILLMS, Eikon, Miinster 1935. Vedi anche PLOTINO,<br />

Enneade III 6,11-14.<br />

41 Cfr. Stimma III q 60 a 2 e 3. C. FABRO, La nozione metafisica <strong>della</strong> partecipazione<br />

secondo San Tommaso d'A., 2 ed. Milano 1950.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!