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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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198 CAP. VII - MOVIMENTO CRISTOLOGICO-TRINITARIO<br />

namento filosofico. Invece, la trinità delle persone realmente distinte,<br />

nell'attenzione psicologica di colui che così procede, sarà<br />

relegata al secondo piano, quasi come appendice e semplice correttivo<br />

all'affermazione chiara e psicologicamente preponderante dell'unità<br />

<strong>della</strong> natura. Si dirà: unità numerica <strong>della</strong> natura, ma tale<br />

che non impedisca la trinità delle persone realmente distinte.<br />

In questo modo di considerare la Trinità, la difficoltà, per il<br />

ragionamento, non sarà di salvare in Dio l'unità <strong>della</strong> natura, che<br />

questa anzi è chiara e ammessa come punto di partenza, ma sarà,<br />

invece, di salvare la distinzione reale delle tre persone. <strong>Il</strong> problema<br />

sarà: come in una natura numericamente una possono sussistere<br />

tre persone realmente distinte. Qui il vicolo cieco, per il ragionamento,<br />

è che non si vede come da una natura numericamente una<br />

si possano far uscire tre persone realmente distinte 2 . <strong>Il</strong> Dio dei<br />

filosofi, e, se mai, il Dio dell'Antico Testamento, è clamorosamente<br />

affermato e messo in salvo nella psicologia viva del credente; ma<br />

le tre persone realmente distinte: Padre, Figlio e Spirito Santo?<br />

<strong>Il</strong> pericolo psicologico, che minaccia colui che così considera il<br />

mistero <strong>della</strong> Trinità, è di non prendere abbastanza sul serio, dal<br />

punto di vista vitale, la distinzione reale delle tre persone in Dio,<br />

e, di fronte a Dio, di rifugiarsi in una psicologia da filosofo, o<br />

comunque da giudeo, tanto che Padre, Figliolo e Spirito Santo,<br />

specialmente. Padre e Spirito Santo 3 , siano nella psicologia religiosa<br />

realtà assai poco vive.<br />

In Occidente, dopo S. Agostino, prevalse questo modo di avvicinare<br />

il mistero trinitario 4 . Questo incise fortemente, coi suoi<br />

2 La teoria spiegativa, detta psicologica, <strong>della</strong> Trinità, inaugurata da S. Agostino<br />

piuttosto come descrizione psicologica intuitiva, trasposta da S. Anselmo<br />

sopra un piano metafisico e perfezionata da S. Tommaso, è appunto un tentativo,<br />

per fare intuire in qualche modo come ciò possa avvenire in questa visuale<br />

in cui si parte dall'unità <strong>della</strong> natura.<br />

3 Perché riguardo al Figlio se ne potrà conservare sempre una viva psicologia<br />

religiosa considerando il Figlio incarnato" Cristo; ma la coscienza del Padre<br />

e dello Spirito Santo, come persone distinte) sarà invece molto attenuata.<br />

Praticamente, nella psicologia religiosa, dominerà,Dio — il Dio dei filosofi, e,<br />

se mai, dell'Antico Testamento — e Cristo. In teologia si avrà un De Deo uno —<br />

molto, anzi, checché se ne dica, troppo, somigliante a una teodicea filosofica<br />

illustrata con testi <strong>della</strong> Scrittura e dei Padri — e una cristologia: mentre l'importanza<br />

del trattato <strong>della</strong> Trinità verrà necessariamente molto obnubilata.<br />

4 Cosa specialmente accentuata in S. Anselmo, il quale ebbe grande influsso<br />

sui teologi posteriori nel modo di considerare l'unità e la Trinità in Dio. S. Tommaso<br />

(Vedi A. MALET, Personne et amour dans la théologie trinitaire de S. Thomas<br />

d'A., Paris 1956), determinando il concetto ontologico <strong>della</strong> persona in Dio<br />

come relazione sussistente e distinguendo nella questione delle processioni il<br />

principio che produce (principium quod: la persona) e il principio mediante il<br />

quale produce (principium quo: la natura comune) ha potuto accentuare l'aspetto<br />

« personalista » nella tradizione agostiniana e anselmiana. Ma quelle distinzioni<br />

riguardavano l'aspetto metafisico intratrinitario <strong>della</strong> vita divina e non<br />

cambiarono la psicologia generale nel modo di considerare la Trinità in occidente<br />

ove la questione rimase come da « uno » arrivare a « tre » e il mistero<br />

si concentrò sul « tre ». Vedi C. VAGAGGINI, La hantise des rationes necessariae<br />

de St. Anselme dans la théologie des processions de S. Thomas, in: Spicilegium<br />

Beccense I 1959 pp. 103-39.

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