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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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726 CAP. XXII - S. GERTRUDE E SPIRITUALITÀ LITURGICA<br />

ria del Salvatore. Ma Gertrude avidamente usurpandoseli si studiava di ricondurli<br />

a quella stessa lode e gloria cui ogni creatura deve servire. Così attrasse<br />

nel suo cuore per fervente desiderio ogni pena, timore, dolore ed ansietà che<br />

una creatura mai sostenne non già per lode del Creatore, ma per vizio di propria<br />

infermità. E l'offrì al Signore come mirra di qualità. Poi trasse in sé ogni<br />

simulata santità e devozione di ostensione degli ipocriti, farisei, eretici e simili.<br />

Ed anche questa similmente offrì al Signore in luogo di sacrificio di fragrantissimo<br />

incenso. In terzo luogo si sforzava di attrarre nel suo cuore tutti gli affetti<br />

degli uomini e l'amore falso ed impuro di tutte le creature. E l'offrì al<br />

Signore come oro prezioso. E tutte queste cose insieme, completamente purificate<br />

da ogni scoria e mirabilmente nobilitate nel suo cuore per l'ardore di amante<br />

desiderio come oro purificato nel crogiuolo, sembravano presentate al Signore<br />

» I0 °.<br />

Come questa ansia di Gertrude di ricondurre tutte le creature<br />

a lode e gloria del Signore si estendesse alle creature inferiori, lo vediamo<br />

anche nel suo sesto Esercizio, quello in cui l'anima si incita<br />

a lodare e ringraziare il Signore. In questo, tra le altre cose, Gertrude<br />

così ammonisce la lettrice:<br />

« Quasi rapita fuori di te dinanzi all'immensità delle ricchezze e <strong>della</strong> beatitudine<br />

del tuo Dio, alla bellezza inestimabile <strong>della</strong> sua lode, alla gloria dei beati<br />

e allo splendore dolce del suo volto glorioso invita tutte le creature a lodare<br />

Dio con l'inno: Benedicite omnia opera Domini Domino» 1 .<br />

La confidente di Gertrude, rilevando con insistenza il suo profondo<br />

<strong>senso</strong> di compassionevole carità per tutte le sofferenze, aggiunge<br />

che estendeva questo sentimento anche a tutte le creature<br />

inferiori :<br />

« Aveva grande <strong>senso</strong> di pietà non solo per gli uomini, ma anche per tutte<br />

le creature. A tal punto che se vedeva una qualsiasi creatura, uccello o pecora<br />

che fosse, patire qualche incomodo di fame, di sete o di freddo, subito, dall'intimo'<br />

del suo cuore compativa alla fattura del suo Signore e, con devozione, si<br />

studiava di offrire a lode eterna del Signore quell'incomodo <strong>della</strong> creatura irrazionale,<br />

in unione a quella dignità per cui ogni creatura in Lui è sommamente<br />

perfetta e nobilitata, desiderando che il Signore, avendo pietà <strong>della</strong> sua creatura,<br />

si degnasse di alleviare i suoi difetti » I0 ".<br />

Quanto facilmente la preghiera di Gertrude avesse quel <strong>senso</strong><br />

cosmico generale abbracciante cielo e terra, lo dimostra per esempio,<br />

un passo come questo. Durante una messa :<br />

« Nel modo a lei consueto, al primo Agnus Dei pregava per tutta la Chiesa<br />

affinché il Signore la dirigesse in ogni cosa. Al secondo Agnus Dei chiese per le<br />

anime di tutti i fedeli defunti che il Signore, misericordiosamente, le sollevasse<br />

dalle pene. Al terzo Agnus Dei desiderava che il Signore aumentasse i meriti di<br />

tutti i santi e gli eletti che già regnano con Lui nei cieli » 10:l .<br />

""• IV 6 p. 316 s.<br />

"» P. 684.<br />

*° 2 I 8 p. 26.<br />

,M IV 39 p. 414. Vedi anche IV 13 p. 399; IV 55 p. 471 s.

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