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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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816 CAP. XXIV - I MEZZI DELLA PASTORALE LITURGICA<br />

è connessa con la legge dell'arcano che esisteva al suo tempo. Abolita<br />

quella legge, questa spiegazione dei sacramenta trova il suo posto<br />

naturale nello schema generale <strong>della</strong> catechesi storia sacra dove si<br />

parla <strong>della</strong> Chiesa.<br />

La narratio non è evidentemente concepita da Agostino come<br />

pura « narrazione », ma anche come spiegazione. Si toccano quindi,<br />

in qualche modo, secondo la capacità, la necessità e l'utilità degli<br />

stessi ascoltatori, anche le questioni che solleva la narratio : « di modo<br />

che si spieghino le cause e le ragioni delle singole cose e delle<br />

singole gesta che si narrano » 33 . Ma, nella catechesi, tutto questo<br />

deve tendere a mostrare e ad eccitare l'amore ; nelle spiegazioni dobbiamo<br />

riferire le cose e le gesta narrate : « a quel fine dell'amore,<br />

dal quale non deve distaccarsi l'occhio né di colui che parla né di<br />

colui che ascolta ». La spiegazione non deve perdersi in tal modo<br />

nelle questioni difficili che ne segua l'effetto di far dimenticare o<br />

di oscurare il grande quadro <strong>della</strong> storia sacra; che anzi deve tendere<br />

tutta ad illuminarlo : « Però non dobbiamo esporre in modo tale<br />

queste cause che, abbandonato il tratto <strong>della</strong> narratio, la nostra<br />

mente e la nostra lingua si perda nei nodi di difficili questioni. Anzi,<br />

che la verità <strong>della</strong> causa spiegativa addotta sia come il filo d'oro<br />

che rileghi ordinatamente le gemme, e non già che con i suoi eccessi<br />

perturbi la linea dell'ornamento: sed ipsa veritas adhibitaz rationis<br />

quasi aurum sit gemmarwn ordine-m ligans, non tamen ornamenti<br />

seriem ulta immoderatione perturbans » 36 . Parole d'oro. Le spiegazioni<br />

causali alle quali si ricorrerà devono servire come a rilegare<br />

le gemme incastonate <strong>della</strong> storia sacra e a metterne in rilievo il<br />

collegamento e il disegno generale e non già a farle dimenticare<br />

e tanto meno a confonderle. Dunque, funzione delle spiegazioni<br />

causali nettamente subordinata alla narratio <strong>della</strong> storia sacra con<br />

il fine di farla meglio capire.<br />

Agostino contempla anche il caso che si abbia a che fare con<br />

un catecumeno retore, diremmo noi intellettuale, come ce n'erano<br />

tanti allora, o addirittura con un dotto 37 . Naturalmente, bisognerà<br />

trattare ognuno secondo il suo stato e le sue disposizioni e tener<br />

conto di quello che già conosce per non tediarlo. Ma, ammesso questo,<br />

la materia essenziale che si annunzierà al dotto non differisce da<br />

quella che si annunzia all'ignorante. Se mai, ammonisce Agostino,<br />

si baderà, in modo discreto ma con sostanziale fermezza, a mettere<br />

in guardia gli intellettuali contro la presunzione e a rafforzare in loro<br />

l'umiltà di cui han dato qualche prova chiedendo il battesimo; per<br />

il resto si seguirà la stessa via che per gli altri 38 .<br />

35 n. 10.<br />

se ibid.<br />

»? n. 12 e 13.<br />

38 ... Ut caveat praesumptionis errores, quantum eius humilitas quae illum<br />

adduxit, iam sentitur admittere. Caetera vero secundum regulas doctrinae salutaris,<br />

sive de fine, quaecumque narrando, vel disserenda sunt, sive de moribus,<br />

sive de tentationibus, suo modo percurrendo quo dixi, ad illam supereminentem<br />

viam (= la carità) omnia referenda sunt. N. 12. Vedi anche n. 13.

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