TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

ELEMENTI DIVERSIFICATIVI 619
determinare le singole spiritualità. Quando oggi, per esempio, si parla
della necessità di una spiritualità per i laici e di una spiritualità per
il clero diocesano si vuole semplicemente attirare l'attenzione sulla
necessità che si tenga debitamente conto dei doveri di stato particolari
e del quadro di vita proprio del laicato e del clero diocesano
nel modo specifico di concepire e di presentare loro il dovere e la
via della tendenza alla perfezione cristiana.
La meditazione e la preghiera, anzi un notevole spirito di meditazione
e di preghiera in tutta la vita, sono mezzi a tutti comuni e
necessari nella tendenza alla perfezione cristiana. Ora meditazione
e preghiera implicano un certo concentramento di attenzione vitale
e di affettività sull'insieme delle verità presentate dal dogma cattolico.
Sebbene il cattolico debba accettare tutto il dogma nel suo
insieme e, in qualche modo, debba anche vivere di tutte le verità
da esso proposte, tuttavia, in un determinato individuo o gruppo di
individui, l'attenzione psicologica e l'affettività può concentrarsi piuttosto
sopra un punto che sopra un altro. Così nella sua attenzione
vitale il primo punto sarà direttamente al primo piano e costituirà
il grande dinamismo della vita, mentre gli altri saranno considerati
e vissuti partendo dal primo. Questo è tanto più legittimo in quanto il
dogma cattolico è un insieme vitale le cui singole parti sono intimamente
connesse, per cui chi vive a fondo un punto qualsiasi è portato
necessariamente a viverli tutti, sebbene, per così dire, in un certo
ordine e come in una certa sintesi propria partendo dal primo punto.
Così è possibile dare la massima attenzione vitale al dogma dell'inabitazione
delle persone della Trinità nell'anima di ogni giusto e,
da questo dogma, considerare vitalmente e vivere realmente gli altri,
in modo da fare di esso il grande dinamismo verso la perfezione. Così
fece, per esempio, Suor Elisabetta della Trinità. Ma. altrettanto si
può fare partendo dal dogma dell'adozione a figli di Dio, come fa
Dom Marmion; o partendo dal dogma degli stati d'animo del Verbo
incarnato, come fa la cosiddetta scuola francese di spiritualità. L'attenzione
vitale più intensa data a un dogma o a un gruppo di dogmi
rispetto agli altri, può dunque essere sorgente di notevoli sfumature
e come di tonalità diverse nel seno della stessa spiritualità cattolica.
Si può dire altrettanto considerando i diversi aspetti di un singolo
dogma. Nella Trinità, poniamo, uno può concentrarsi più sulla
vita trinitaria interna e un altro più sul movimento cristologico-trinitario
degli interventi di Dio nel mondo, com'è stato spiegato nel capitolo
VII. In Cristo si può considerare maggiormente il Dio, anziché
l'uomo, e nell'uomo si può partire ora da Gesù che nacque, visse, patì
e morì in Palestina, e ora piuttosto dal Kyrios del mistero pasquale
come si è detto al capitolo Vili.
Nell'eucaristia si può mettere l'accento ora sul sacrificio, e specialmente
sul sacrificio della Chiesa, e ora sulla presenza reale.
Con i fenomeni precedenti è connesso quello delle devozioni
particolari e delle pratiche devozionali. Mi pare si possano chiamare
devozioni, nel senso medievale e moderno, delle abituali attenzioni