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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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ATTIVITÀ EXTRALITURGICHE 635<br />

Chiesa annunzia il messaggio <strong>della</strong> salvezza a coloro che ancora non<br />

credono... Ai credenti poi essa ha sempre il dovere di predicare la<br />

fede e la penitenza, deve inoltre disporli ai sacramenti, insegnar loro<br />

ad osservare tutto ciò che Cristo ha comandato, ed incitarli a tutte<br />

le opere di carità, di pietà e di apostolato » 15 .<br />

« Nondimeno la <strong>liturgia</strong> è il culmine verso cui tende l'azione <strong>della</strong><br />

Chiesa e, insieme, la fonte da cui promana tutta la sua virtù. Poiché<br />

il lavoro apostolico è ordinato a che tutti, diventati figli di Dio mediante<br />

la fede e il battesimo, si riuniscano in assemblea, lodino Dio<br />

nella Chiesa, prendano parte al Sacrificio e alla mensa del Signore.<br />

« A sua volta, la <strong>liturgia</strong> spinge i fedeli, nutriti dei "sacramenti<br />

pasquali" a vivere "in perfetta unione" e domanda che "esprimano<br />

nella loro vita quanto hanno ricevuto mediante la fede". La rinnovazione<br />

poi dell'alleanza di Dio con gli uomini nell'eucaristia introduce<br />

ed accende i fedeli nell'impellente carità di Cristo. Dalla <strong>liturgia</strong><br />

dunque e particolarmente dall'eucaristia, deriva in noi, come da<br />

sorgente, la grazia e si ottiene con la massima efficacia quella santificazione<br />

degli uomini e glorificazione di Dio in Cristo, verso la quale<br />

convergono come a loro fine, tutte le altre attività <strong>della</strong> Chiesa » 1S .<br />

Questi due articoli del concilio sono la magna charta <strong>della</strong> spiritualità<br />

liturgica nella questione dei rapporti tra <strong>liturgia</strong> e attività<br />

extraliturgiche di ogni genere.<br />

È evidente che l'attività, sia del cristiano che <strong>della</strong> Chiesa, non<br />

si esaurisce tutta nell'azione liturgica. Che anzi, tutto sommato, nell'insieme<br />

<strong>della</strong> vita dello stesso clero in genere, l'azione liturgica<br />

propriamente detta non può avere, rispetto alle altre occupazioni,<br />

nemmeno la prevalenza quantitativa di tempo. Spiritualità liturgica<br />

dunque non può significare, nemmeno per lo stesso clero, assorbimento<br />

materiale delle altre attività ecclesiastiche dall'azione liturgica. E<br />

nemmeno, per la stragrande maggioranza dello stesso clero, prevalenza<br />

materiale abituale dell'attività liturgica propriamente detta<br />

sulle altre attività ecclesiastiche pastorali come l'insegnamento,<br />

l'amministrazione, l'organizzazione, la direzione, la penetrazione e<br />

la salvaguardia degli interessi religiosi e la conquista degli estranei<br />

alla fede.<br />

E tuttavia la spiritualità liturgica, appunto perché spiritualità<br />

completa, che investe tutta la vita, determina a suo modo anche queste<br />

attività convogliandole in uno spirito unitario alla perfezione<br />

cristiana nell'edificazione <strong>della</strong> Chiesa e nel perfezionamento degli<br />

individui. La spiritualità liturgica considera dunque queste attività<br />

e le vive come mezzi preparanti alla vita liturgica e come effetti<br />

derivanti dalla stessa.<br />

Così, in clima di spiritualità liturgica, il missionario svolge la<br />

sua attività missionaria in vista di condurre colui che è estraneo alla<br />

fede a vivere la vita cristiana ed a viverla plenariamente, ciò che<br />

avviene nell'azione liturgica, in specie nella partecipazione attiva<br />

« CL, art. 9.<br />

'« Ibid., art. 10.

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