TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

liturgica propone abitualmente all'intelligenza
discorsiva, 649, 651s
MOEARABICA, liturgia e dossologie trinitarie,
224; e struttura cristologico trinitaria
della messa, 228s; e la presentazione
del mistero della Trinità nella
liturgia dopo l'eresia ariana, 240;
e adozianismo spagnolo, 478; ed appello
ai suoi testi da parte degli adozianisti
spagnoli, 579 n. 90; tutto il
Mistero di Cristo in quanto venuta epifanica
del Signore come liberazione
dell'uomo da Satana, 414s; discesa all'inferno,
Resurrezione ed Ascensione
di Cristo come trionfo su Satana, 419;
e il trionfo della Croce come trionfo
contro Satana, 418; e la questione
dell'epiclesi allo Spirito Santo nella
messa, 228s; e l'eucaristia nella lotta
contro Satana, 395; e la liturgia della
penitenza come lotta contro Satana,
398; e la liturgia dei malati nella lotta
contro Satana, 401; e professione
monastica come lotta contro Satana,
410; e quaresima come periodo speciale
della lotta contro Satana, 424
MUSICA e liturgia. Vedi: Arte, Canto
MYBON: consacrazione del m. e senso
cristologico trinitario, 236; consacrazione
del m. spiegata in Oriente in
età patristica, 558, 559 n. 13; consacrazione
del myron come mysterion dal
sec. IV, 570
MYSTERION: origine scritturistica e sviluppo
del concetto, 565ss; in quanto
segno, immagine, simbolo ha un concetto
antitetico rispetto alla cosa significata,
50; S. Paolo riferisce il concetto
di m. soltanto alla Storia Sacra,
non estendendolo al culto, 27ss,
116; la vocazione dei Gentili assieme
ai Giudei e m. secondo S. Paolo, 566;
riassume il riferimento alle realtà
passate, alla vita storica di Cristo,
all'impegno morale del fedele, alle
realtà escatologiche, 573; presso i Padri
è rappresentazione di cose sacre
soprasensibili per mezzo di segni
sensibili, 44; il concetto presenta per
gli antichi un concetto profondamente
realistico, del tutto opposto alla
mentalità odierna, 52; per gli antichi
sono segni riferentisi alle cose sacre
dell'economia di Dio nel mondo, 44;
sotto questo termine gli antichi comprendevano
tutta la liturgia, 43; m. e
gnosi, 588ss; incentramento delle
spiegazioni liturgiche dei Padri nel
concetto di m., 564-67; è base generale
e determinazione della teologia liturgica
dei Padri, 564; a partire da Giustino
è mysterion la dimensione sim­
INDICE ANALITICO 901
bolica ed allegorica dell'A.T. rispetto
al N.T., e poi anche gli eventi storici
della vita di Cristo, 566; significato
fondamentale in Origene, 567ss;
m. primordiale è Cristo, nella sua persona
concreta uomo e Dio per Origene,
568; delle Scritture è l'incarnazione
sui generis del Verbo, secondo
Origene, 568; della Chiesa, secondo
Origene è derivazione dal m. primordiale
di Cristo, 569; i riti cultuali,
per Origene sono la terza sfera del
concetto .di m., 569; presso i Padri
l'aspetto segno di m. prevale sull'aspetto
efficacia, 576; dal sec. III-
IV è la chiave della visione teologica
irenica espositiva presso i Padri, 565,
577, 584; accettazione di questo concetto
dalla Patristica seguente, 570s;
applicazione del concetto di m. a tutta
la liturgia del sec. IV, 570s; presso
i Siri Monofisiti, 570s; il concetto
nelle liturgie, 572s; meriti e deficienze
dei Padri nell'elaborazione di questo
concetto, 574ss; è orìgine della
parola latinizzata mysterium, 571.
Vedi: Mistero, Mysterium, Sacramentum,
Storia Sacra
MYSTERIUM: m., sacramentum e definizione
della liturgia, 43ss; valore realista
del concetto di m. presso gli antichi,
51ss; vi prevale presso i Padri
l'aspetto segno sull'aspetto efficacia,
576; come esplicazione d'una economia
divina in atto, 61; non deriva dai
misteri pagani ma si sviluppa dal
concetto di Storia Sacra, 116; connes-
. so al concetto generale di segno,
comporta un doppio aspetto antitetico,
50; la goccia d'acqua nel calice
è un simbolo e quindi un m., 59; come
incentramento delle spiegazioni
teologiche e liturgiche dei Padri, 564,
577; è la chiave di tutta la visione teologica
irenica espositiva della liturgia
presso i Padri, 565; la ricchezza di
tale concetto si ricava più dalla letteratura
mistagogica irenica che da
quella polemica dei Padri, 584; m. e
sacramentum presso i latini, 43s, 571;
nelle liturgie, 572s; meriti e deficienze
dei Padri nell'elaborazione di questo
concetto, 574ss; la predicazione
come m., 804-8; criteri per stabilire
fino a qual punto in un determinato
particolare della liturgia vi sia m.,
574s; il sacramento della parola è m.,
825; m. e sacramentum presso S. Tommaso,
87s; nella considerazione del
movimento liturgico ortodosso nei
riguardi dei cattolici, 779
MYSTICUS: aggettivo di mysterion, 573