PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

Cassina, il quale aveva un ufficio nella zona di Cardillo; a detta del collaborante si era
trattato di assunzioni fittizie, di mera copertura, fatte a titolo di “favore” da parte
dell’azienda Cassina (“ sapevo tassativamente che era molto bravo perchè aveva assunto
questo Enzuccio Sutera, va bene, pur non lavorando era messo in regola come copertura,
diciamo, chissà lo volevano mandare al confino lui poteva dire: no io lavoro! uguale è per
Giovanni Teresi” cfr. ff. 49 e ss -249 trascr. cit.).
Il Mutolo ha, poi, dichiarato di sapere che il conte Cassina aveva, a sua volta, un
rapporto con il dott. Contrada perchè erano entrambi appartenenti a quella che il Mutolo ha
definito “una loggia” “ una specie di massoneria” che è a Monreale, che nel corso della
propria deposizione ha specificato essere l’ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro (cfr. ff.
48- 49 e 154 e ss.).
Tra gli altri specifici episodi sul conto del dott. Contrada riferiti sempre dal
Riccobono al Mutolo questi ha ricordato :
1) un episodio verificatosi nel periodo del Natale 1981, quando Mutolo si trovava semi-
libero in licenza a Palermo, mentre i due si trovavano insieme a fare i conti relativi ai
proventi dell’associazione, Riccobono aveva detto a Mutolo che era necessario
detrarre la somma di £ 15.000.000 utilizzata per fare un regalo al dott. Contrada,
un’autovettura Alfa, da destinare ad un’amante del dott. Contrada (testualmente cfr.
f. 51 trascr. cit. “dice che questi 15 milioni erano serviti per farci un regalo al dott.
Contrada, che si doveva comprare una macchina, un’Alfa, ad una donna che aveva
il dott. Contrada “ sull’episodio cfr. anche ff. 174 e ss trascr. cit.);
2) altro episodio avente ad oggetto un cugino di Mutolo Gaspare, tale Gaetano Siracusa,
imprenditore edile che, a detta del collaborante, aveva costruito un palazzo nel
periodo ‘74-’75, in società con lui e con il Micalizzi Salvatore nella via Ammiraglio
Cagni n° 23, nella zona di Pallavicino e con il quale la società era stata sciolta, con
l’attribuzione di due appartamenti in proprietà al Mutolo ed al Micalizzi, a seguito
dei fatti relativi all’omicidio Cappiello per il quale il Mutolo si era reso latitante.
In ordine a tale episodio il collaborante ha riferito che, nel 1981 in occasione dei
funerali della madre del Mutolo, il cugino Siracusa lo aveva contattato per dirgli, molto
preoccupato, che gli avevano impedito di costruire un altro palazzo nella via Ammiraglio
Cagni, costringendolo, con continue telefonate dal grave tenore intimidatorio, ad
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