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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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dire, era sufficiente “pagare” per essere lasciati tranquilli (cfr. ff. 62 e 113 ud. cit.).<br />

In ordine alla società con i Conti il Pirrone ha riferito di avere ricevuto da Cosimo<br />

Conti, all’incirca intorno al 1976, la proposta di entrare a far parte come socio di minoranza<br />

della “Madison” s.r.l, di cui era amministratore il padre Pietro Conti (cfr. ff. 50 e ss.).<br />

L’occasione della conoscenza con il Conti Cosimo era nata dalla frequentazione da<br />

parte del Pirrone di tale locale e da un rapporto amichevole instaurato con il predetto a<br />

seguito di tale frequentazione (cfr. f. 71 ud. cit.).<br />

Successivamente il Pirrone ha dichiarato di avere appreso dal Bronzini e dal cugino<br />

di quest’ultimo tale Ino Salerno (macellaio del quartiere San Lorenzo) che i Conti<br />

“facevano parte di Cosa Nostra per tradizione familiare” ed in particolare che il vecchio<br />

Cosimo Conti, detto “ il cane”, padre di Pietro, era stato un personaggio di spicco della<br />

mafia di “Brancaccio” negli anni ‘50, e che anche il figlio Pietro, già affiliato a “Cosa<br />

Nostra” , era stato “posato” a seguito di alcune divergenze insorte nella trattazione degli<br />

affari illeciti, (soprattutto nel settore del contrabbando di sigarette) che erano culminate in<br />

un attentato ai suoi danni con colpi d’arma da fuoco, mentre stava per uscire dal portone<br />

della propria abitazione sita in una traversa di via Libertà (via Vincenzo Di Marco o via De<br />

Amicis); in tale frangente Conti Pietro era riuscito a sfuggire miracolosamente all’agguato<br />

che aveva causato la rottura della vetrata del portone di ingresso, fatta immediatamente<br />

sostituire dalla stessa vittima per evitare di far trapelare all’esterno la notizia dell’attentato<br />

che, naturalmente, si era guardato bene dal denunciare alle Forze dell’Ordine (cfr- ff- 51 e<br />

52- 110 e ss.).<br />

Il collaborante ha collocato l’attentato al Conti in epoca antecedente al 1975, perchè<br />

quando lo aveva conosciuto non abitava piu’ in quella via dove si era verificato l’attentato ai<br />

suoi danni, bensì nella via Libertà (cfr. f. 109 ud. cit.). Ha dichiarato che quando gli era stato<br />

proposto di far parte della “Madison” s.r.l. Pietro Conte, già anziano, era alla ricerca di<br />

qualcuno da affiancare al figlio nella gestione del locale e lui , già deciso a lasciare il settore<br />

della vendita di automobili per migliorare la propria posizione economica, aveva accettato<br />

di buon grado (cfr. ff. 72 e ss.). <strong>La</strong> società era rimasta in vita dal 1976- 1977 fino al 1979,<br />

anno in cui il Pirrone aveva cessato di prestare la propria attività lavorativa nel predetto<br />

locale, diradando anche la frequentazione dello stesso (cfr. f. 73 ud. cit.).<br />

Con riferimento alle proprie conoscenze nel settore dei concessionari d’auto a<br />

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