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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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98). Il Mannoia ha detto poi di non essere in grado, in alcun modo, di circostanziare i<br />

colloqui tra il Riccobono ed il Giaconia cui aveva assistito, nè in ordine al loro contenuto nè<br />

in relazione alla loro esatta collocazione nel tempo.<br />

Sussistendo tale incertezza di ricordi, nessun valore può attribuirsi ad<br />

un’aggettivazione (“parlare in termini bonari”) che, in assenza di riferimenti ai contenuti dei<br />

colloqui intercorsi tra il Riccobono ed il Giaconia impedisce di effettuare qualsiasi verifica e<br />

può far ritenere che la valutazione fatta dal collaborante in termini di atteggiamenti benevoli<br />

sia stata frutto di una sua errata interpretazione.<br />

Per quel che concerne, poi, l’episodio verificatosi durante la detenzione del<br />

Giaconia, si è già avuto modo di mettere in luce come Mannoia abbia chiarito nel corso<br />

della sua deposizione che l’accusa rivolta dal Giaconia al Riccobono di essere stato<br />

responsabile del suo arresto era un sospetto che egli nutriva così come il convincimento che<br />

il Riccobono avesse potuto passare la notizia al dott. Contrada, al fine di trarlo in arresto, era<br />

il frutto di un ulteriore ragionamento di tipo deduttivo effettuato del Giaconia.<br />

Ora il fatto che l’arresto di Stefano Giaconia era avvenuto ad opera del Nucleo<br />

Investigativo dei Carabinieri di Napoli il 10/6/1975 (cfr. rapporto giudiziario di denuncia del<br />

30/6/1975- acquisito all’ud. del 19/10/1995), non evidenzia la falsità di quanto dichiarato<br />

dal Mannoia, così come sostenuto dalla difesa, ma fa ritenere infondati i sospetti palesati dal<br />

predetto Giaconia al Mannoia e agli altri soggetti che con lui erano andati a trovarlo al<br />

carcere di Aversa, perchè non è assolutamente concepibile che il Contrada, peraltro in quel<br />

periodo indicato ancora dal Mutolo come avversario di “Cosa Nostra”, abbia potuto fornire<br />

al Riccobono una notizia utile ad un arresto del Giaconia in realtà eseguito dall’Arma dei<br />

C.C.. Ma la conferma che i sospetti del Giaconia fossero assolutamente infondati proviene<br />

non soltanto dalle dichiarazioni rese dal Mannoia che ha riferito del proprio stupore e di<br />

quello degli altri, ma anche dalle dichiarazioni sul punto dello stesso Stefano Bontate (“è un<br />

pazzo da catena questo Giaconia”cfr. f. 10 ud. cit.).<br />

Ma l’ ulteriore conferma che quelle accuse, nel momento in cui erano state<br />

manifestate dal Giaconia, erano state ritenute totalmente infondate ed anche di estrema<br />

gravità all’interno dell’organizzazione mafiosa, è dimostrata dal fatto che il Giaconia anche<br />

per queste, era stato ucciso, subito dopo la sua scarcerazione (cfr. dich. Mannoia ff. 10-79 e<br />

103 ud. cit. e rapporto giudiziario n° 1541/33 in data 24/11/1976 dal Nucleo Investigativo<br />

C.C., relativo a diversi delitti tra cui l’omicidio di Giaconia Stefano, rinvenuto ucciso in data<br />

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