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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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presentati diversi " uomini d'onore" del palermitano e tra questi, nel corso della detenzione<br />

in carcere, Bonanno Armando e Capizzi Benedetto; ha riferito che il Messina era legato a lui<br />

da un vincolo di "comparaggio", avendo fatto da padrino di Cresima, nel 1983, a suo figlio<br />

maggiore Francesco, e, attesa l'intimità dei loro rapporti, gli aveva fatto alcune confidenze e<br />

tra queste quella relativa alla sua appartenenza alla Massoneria ed alla decisione di porsi<br />

volontariamente " in sonno" a seguito del processo subito per il sequestro Corleo.<br />

Spatola ha, poi, parlato di Vincenzo Iannazzo, quale " uomo d'onore" in contatto con<br />

lui per lo smercio in Svizzera di grossi quantitativi di eroina e cocaina, fino al Maggio del<br />

1980, data in cui il predetto era stato arrestato in Svizzera per traffico di stupefacenti.<br />

Giuseppe L'Ala (detto " Pino") è stato indicato quale capo-famiglia di Campobello. I<br />

fratelli Rosario e Federico Caro, sono stati indicati dal collaborante quali " uomini d'onore"<br />

della famiglia di Campobello entrambi trasferitisi a Palermo: il Federico in quanto<br />

coniugatosi con la figlia di Salvatore Margiotta, altro “uomo d'onore” campobellese che<br />

aveva fissato la sua residenza a Palermo nella via Cappuccini dove anche il Federico aveva<br />

abitato dopo il suo matrimonio; ed il Rosario per motivi di lavoro, essendo stato assunto<br />

dall'azienda "Tessilcon" ex " Facup" di Tommaso Natale (PA). I fratelli Caro, proprio<br />

perchè residenti a Palermo, erano stati in rapporti di piu’ assidua frequentazione con il<br />

collaborante cui avevano confidato anche la loro appartenenza alla loggia massonica "<br />

Grande Oriente d'Italia" nell'ambito della quale il Federico aveva ricoperto un grado piu’<br />

elevato (cfr. f. 46 trascr. cit).<br />

Ha, poi, dichiarato di avere accompagnato personalmente, in qualche occasione, il<br />

Caro Rosario nei pressi del Teatro Massimo di Palermo, dove era la sede delle riunioni<br />

massoniche cui lo stesso partecipava. Ha, inoltre, ricordato uno specifico episodio indicativo<br />

dell'appartenenza del predetto alla Massoneria : una volta Caro Rosario gli aveva affidato<br />

una valigetta " 24 ore" con l'incarico di consegnarla a Campobello alla sua convivente "<br />

Rosa"; giunto a tarda ora nella propria abitazione di Campobello, lo Spatola, aveva deciso di<br />

eseguire la consegna l'indomani, ma la di lui moglie, avendo " curiosato" nella valigetta in<br />

questione ed avendone visto il contenuto (- oggetti del rituale massonico: cappuccio nero,<br />

guanti bianchi e grembiule) si era molto preoccupata, pensando che si trattasse di oggetti<br />

funzionali ad attività illecite del marito (cfr. ff. 11 e 12 in sed di esame e ff. 46 e ss. e 125 in<br />

sede di controesame trascr. cit.).<br />

Sul conto di Caro Rosario, ha riferito di essere al corrente di un periodo di<br />

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