PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

mentre in relazione al sequestro Cassina era stato immediatamente escusso dal magistrato
che si occupava del relativo procedimento, in ordine agli altri fatti di mafia, di cui aveva
dichiarato essere a conoscenza, era stato sentito da ufficiali di P.G., della P.S. e dell’Arma,
dinanzi ai quali aveva reso ampie e spontanene dichiarazioni, confessando tra l’altro di
essere stato l’esecutore materiale dell’omicidio in pregiudizio del mafioso Bologna
Giuseppe per il quale erano stati tempestivamente acquisiti numerosi riscontri (cfr. rapporto
giudiziario preliminare sul fermo di P.G. di Vitale Leonardo, indiziato dell’omicidio in
persona di Giuseppe Bologna e sulle indagini connesse redatto in data 31/3/1973 dalla
Squadra Mobile- acquisito all’ud. dell’11/11/1994); come affermato dallo stesso imputato,
gli inquirenti che lo avevano interrogato si erano subito resi conto che si trattava di un
soggetto a conoscenza di molti fatti, esposti con notevole memoria e lucidità, e nonostante i
sintomi di una profonda crisi mistica, che era alla base della sua determinazione a
collaborare con la Giustizia, aveva dimostrato subito di riferire fatti aventi rispondenza
oggettiva in risultanze già note agli inquirenti che si erano occupati dei singoli episodi
delittuosi dallo stesso narrati; per la prima volta aveva fornito un organigramma delle
famiglie mafiose operanti a Palermo rendendo notizie che, nei limiti delle sue conoscenze, si
erano rivelate altamente attendibili sia con riferimento alle circostanze descritte che ai
soggetti indicati (cfr.dichiarazioni rese dall’imputato ff. 17 e ss. ud. 4/11/1994).
Tra i soggetti non appartenenti ai settori tradizionali di estrazione dei mafiosi il
Vitale aveva indicato quali affiliati mafiosi alcuni professionisti medici (tra cui il dott.
Barbaccia cui si è fatto cenno in altra parte della presente trattazione) e avvocati, alcuni
politici (tra cui Vito Ciancimino) ed il nobile, principe Alessandro di S. Vincenzo
identificato in Vanni Calvello Mantegna Alessandro (classe 1939) di Vincenzo e di
Mantegna Stefania (cfr. p.v. delle spontanee dichiarazioni rese da Vitale Leonardo in data
30/3/1973 - acquisito in atti all’ud. dell’11/11/1994).
Come lo stesso imputato ha dichiarato all’udienza dell’11/11/1994, la finalità della
nota inoltrata in data 15/2/1974 era quella di richiamare l’attenzione della Questura
sull’opportunità di esaminare la situazione del Calvello al fine dei conseguenziali
provvedimenti in ordine ai titoli di Polizia di cui lo stesso risultava in possesso (cfr. ff. 8 e
ss. ud. cit.).
Ed infatti la Questura, con nota del 29/4/1975, aveva trasmesso il predetto rapporto
informativo della Squadra Mobile al Dirigente la III° Divisione per i provvedimenti di
competenza ed il successivo 4/5/1975 il Prefetto di Palermo aveva revocato la licenza di
porto di pistola in possesso del Calvello (cfr. ff. 91 e 82 fascicolo Prefettura cit.).
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