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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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un’auto; gli aveva dato due assegni, dell’importo ciascuno non inferiore al mezzo milione e<br />

non superiore al milione e mezzo ed in ogni caso con riferimento ad un’epoca (circa dieci<br />

anni fa) che non coincide con quella dell’acquisto dell’auto.<br />

Dal complesso delle esposte risultanze sono emersi molti dubbi sulle versioni offerte<br />

dall’imputato e dalla sig.ra Fisher.<br />

Innanzi tutto le dichiarazioni rese dall’imputato e da Monica Fisher in ordine alla<br />

natura dei loro rapporti appaiono sotto diversi aspetti poco convincenti: esse divergono in<br />

ordine all’epoca (sia pur approssimativamente indicata dagli stessi) ed all’occasione<br />

dell’iniziale conoscenza (presentazione da parte dell’Albeggiani o rapina ai danni della<br />

“Città del Mare” per l’imputato- disbrigo pratiche per il foglio di soggiorno per la Fisher); in<br />

ordine alle possibilità di incontri che secondo l’imputato sarebbero per lo piu’ avvenuti nella<br />

villa dell’Albeggiani, di cui la Fisher non ha, invece, conservato neppure un ricordo, mentre<br />

l’imputato non ha minimamente fatto cenno alle possibilità di incontro, ammesse dalla<br />

Fisher, nell’abitazione del Di Falco in via Guido Jung; in ordine al modo in cui la Fisher era<br />

venuta a conoscenza del recapito telefonico romano del dott. Contrada, che quest’ultimo si<br />

meravigliava che fosse in possesso della donna, la quale ha dichiarato invece di averlo<br />

ricevuto direttamente da lui.<br />

Soprattutto entrambi hanno cercato di fornire una versione che evidenziasse una<br />

superficialità ed occasionalità di incontri, che non si concilia affatto con l’annotazione nella<br />

rubrica telefonica dell’imputato di ben due recapiti telefonici della donna (uno dei quali di<br />

Merano) e con tutte le altre indicazioni contenute nelle sue agende che riguardano la Fisher<br />

e che attestano la prosecuzione del rapporto per un arco temporale molto esteso (dal 1976 al<br />

1991).<br />

Dalla data della prima annotazione sul conto della Fisher contenuta nell’agenda<br />

dell’imputato (1976) si desume con certezza che la conoscenza tra il dott. Contrada e la<br />

Fisher, risaliva ad un’epoca antecedente all’instaurarsi della relazione sentimentale fra il<br />

Santangelo e la Fisher (1979). Pertanto il Santangelo nulla poteva sapere sull'inizio della<br />

conoscenza fra i due.<br />

Appare poi una coincidenza, quanto meno singolare, che uno dei due soggetti<br />

indicati dalla Fisher come l’amico da cui aveva ricevuto una parte del prestito per l’acquisto<br />

dell’auto in esame sia proprio Renato Di Falco, amico del dott. Contrada ed affittuario di<br />

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