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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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imputato, avrebbe dovuto essere tenuto in conto anche al momento del rilascio allo stesso<br />

della patente o del passaporto, ed invece è stato accertato l’atteggiamento di favore adottato<br />

dalla Questura nei suoi confronti.<br />

In conclusione deve rilevarsi che nella materia in esame non è stato possibile, a<br />

causa della lacunosa documentazione reperibile, trovare elementi di riscontro alle<br />

dichiarazioni del Cancemi, ma va parimenti osservato che non sono emersi nemmeno dati o<br />

fatti che possono in qualche modo smentire le affermazioni del collaborante.<br />

Proseguendo nell’esame delle dichiarazioni del Cancemi ve ne sono alcune che<br />

meritano particolare attenzione perchè provenienti da un soggetto che, essendo stato da un<br />

certo periodo in poi al vertice delle strutture organizzative di “Cosa Nostra”, era certamente<br />

a conoscenza delle dinamiche dei rapporti tra “Cosa Nostra” ed il mondo istituzionale.<br />

Egli ha chiarito che, prima della guerra di mafia dei primi anni ‘80, sia in virtu’ dei<br />

buoni rapporti esistenti tra il proprio capo-mandamento Calò ed i gruppi facenti capo a<br />

Bontate e Riccobono, sia a causa della piu’ facile circolazione delle notizie esistente, in quel<br />

periodo, all’interno dell’organizzazione criminale aveva appreso le notizie sul conto<br />

dell’imputato il cui rapporto collusivo con “Cosa Nostra” era peraltro noto a molti affiliati.<br />

Successivamente con l’avvento dei “corleonesi” era stato imposto un regime di estrema<br />

segretezza nella circolazione delle notizie ma tuttavia Cancemi aveva continuato a sentire<br />

parlare Calò Giuseppe dell’imputato come persona a contatto con “Cosa Nostra”, almeno<br />

fino agli anni 1983-1984, e quindi in un’ epoca in cui, essendo stati uccisi Riccobono e<br />

Bontate i suoi contatti con l’organizzazione non potevano avere come referenti tali soggetti<br />

(cfr. f. 148 ud. cit.).<br />

In ordine a tale periodo, il Cancemi pur non avendo piu’ saputo di specifiche notizie<br />

concernenti Contrada, ha riferito che si era verificato un processo di progressiva<br />

“appropriazione” da parte dei “corleonesi” dei rapporti con i referenti politico-istituzionali<br />

di Cosa Nostra, che negli anni ‘70 erano stati esclusivo monopolio di Bontate, Riccobono e<br />

Badalamenti .<br />

Tale conoscenza aveva avuto modo di verificare direttamente apprendendo in piu’<br />

occasioni da vari “uomini d’onore” (Ganci- <strong>La</strong> Barbera- Biondino e dallo stesso Riina “ se<br />

non mi vedete per un paio di mesi..sapete che io mi metto da parte perchè mi hanno fatto<br />

sapere che ci sono sbirri che mi danno la caccia”) che il Riina si nascondeva perchè veniva<br />

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