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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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Milano alla pena dell’ergastolo, per i reati di associazione per delinquere, sequestro di<br />

persona a scopo di estorsione e concorso in piu’ omicidi (cfr. f. 43 ud. 19/9/1995).<br />

Nell’ambito del primo maxi processo sono stati accertati i suoi legami delinquenziali con i<br />

mafiosi Bono Alfredo, Gaetano Fidanzati, Enea Antonio, ed in particolare con il gruppo<br />

degli Zanca, dedito nel nord Italia a rapine e traffici di stupefacenti; sul suo conto hanno<br />

reso dettagliate dichiarazioni accusatorie sia il Calzetta che Angelo Epaminonda, che pur<br />

non indicandolo quale “uomo d’onore” lo hanno descritto come soggetto “coinvolto”<br />

nell’organizzazione criminale “Cosa Nostra”, collegato a molti suoi esponenti nello<br />

specifico settore degli stupefacenti (cfr. ff. 4201 tomo 22 sent. I° grado maxi processo cit.) .<br />

Carmelo Zanca, coimputato del Pirrone nel procedimento penale in corso di<br />

trattazione a Milano, risulta già condannato ad una gravissima pena (anni 18 di reclusione e<br />

£ 160 milioni di multa) nell’ambito del primo maxi processo, nel quale ne è stata accertata<br />

l’elevata caratura criminale, quale spacciatore di droga e componente della cosca di “Corso<br />

dei Mille” capeggiata da Filippo Marchese, strettamente coalizzata con i Greco di Ciaculli e<br />

con il gruppo facente capo a Tommaso Spadaro della Kalsa (cfr. ff. 6760 tomo 37 sent. I°<br />

maxi processo cit.).<br />

Anche i fratelli Fidanzati, Giuseppe e Stefano, citati dal Pirrone come propri fornitori<br />

di droga, già condannati a gravi pene nell’ambito del primo maxi processo, sono risultati<br />

pienamente coinvolti in vasti traffici di stupefacenti (cfr. ff. 5062 e ss. tomo 26 sent. I°<br />

grado maxi processo cit.).<br />

Allo stesso modo Pullarà Ignazio, indicato dal Pirrone come soggetto coinvolto<br />

insieme a lui in traffici di stupefacenti, è già stato condannato a grave pena nell’ambito del<br />

primo maxi processo, in quanto raggiunto da prove evidenti sia per quanto riguarda la sua<br />

aggregrazione a “Cosa Nostra” che in ordine al suo inserimento nel traffico di stupefacenti<br />

(cfr. ff. 6273 e ss. tomo 34 sent. I° grado maxi processo cit.).<br />

Salvatore Liga, indicato dal Pirrone come cognato dei Micalizzi, coinvolto insieme a<br />

lui nel traffico degli stupefacenti, è risultato coniugato con Dorotea Micalizzi, sorella di<br />

Michele e Salvatore; è figlio di Francesca Buffa e suo zio, Buffa Giuseppe, è indicato negli<br />

atti di Polizia come uno dei responsabili degli omicidi che insanguinarono la zona di San<br />

Lorenzo negli anni ‘70; è ritenuto elemento di notevole spessore criminale, tratto in arresto<br />

nel 1982 per detenzione e porto illegale di armi da fuoco, diffidato nel 1986, è stato tratto in<br />

arresto nel 1994, a seguito del contributo investigativo offerto dal Pirrone all’A.G. di Milano<br />

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