PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

dirigenza della Squadra Mobile in quanto riteneva che tale incarico dovesse essere assunto
da un funzionario che conoscesse bene la situazione ambientale di Palermo e non da un
soggetto come il dott. Impallomeni estraneo alla città (“ c’erano i funzionari Antonino De
Luca e Vittorio Vasquez pronti ad assumere quell’incarico”); ha però ribadito che
nonostante l’assenza di un particolare affiatamento, dipendente essenzialmente dalla
diversità di mentalità, con il dott. Impallomeni aveva sempre intrattenuto rapporti normali
senza alcun pregiudizio al fine del buon andamento delle attività di Polizia (“ non c’era quel
rapporto di stretta intesa..con Impallomeni ma non ci sono stati neppure contrasti tali da
pregiudicare il buon andamento ed il funzionamento degli uffici “ - cfr. ff. 33 e ss.ud.
27/12/1994- ff. 23 e ss. ud. 13/12/1994).
Con specifico riferimento al dott. Gentile ha poi, ulteriormente, ribadito di avere
avuto con lui un rapporto particolarmente fraterno e di simpatia (“ con Gentile avevo un
rapporto da fratello maggiore, perchè lui era da poco arrivato alla Squadra Mobile, era
napoletano, un ragazzo molto esuberante e simpatico sempre allegro e mi era
particolarmente caro” cfr. f. 31 ud. 4/11/1994).
Ha però, escluso di avere mai pronunciato le frasi riportate dal dott. Gentile nella
relazione in atti sostenendo di avere avuto con il predetto una brevissima conversazione del
tutto "occasionale e casuale" nel corso della quale si era limitato a chiedergli se fossero state
commesse scorrettezze nel corso della perquisizione in casa Inzerillo, essendogli state
riferite dal dott. Vasquez le lamentele fatte pervenire dall’Inzerillo tramite il proprio legale,
limitandosi ad esortare il giovane funzionario, con suggerimenti e consigli, ad adottare
comportamenti corretti soprattutto con i familiari dei latitanti mafiosi (”Io ricordo di avere
avuto una brevissima conversazione con il dott. Renato, in maniera del tutto occasionale e
casuale, cioè, andando via dall’ufficio, in compagnia del dott. Vasquez e di qualche altro
funzionario, probabilmente il dott. D’Antone, incontrai nell’androne della caserma dove ha
sede la Squadra Mobile e la Criminalpol, il dott. Gentile, essendo in compagnia di Vasquez,
mi ricordai di quello che mi aveva detto Vasquez poco prima, credo che me l’avesse detto
qualche giorno prima, che cioè c’era stata una conversazione tra lui, il dott. Vasquez e
l’avv.to Fileccia che si faceva portatore di lamentele da parte del suo cliente, o dei familiari
del suo cliente, Salvatore Inzerillo, per il modo in cui venivano effettuate le irruzioni e le
perquisizioni nella sua casa; ed allora chiesi a Gentile se era vero e lui me lo escluse, disse
-- no, io mi comporto bene; credo di avergli raccomandato di comportarsi in una maniera
comunque, in ogni caso, con i familiari dei criminali ricercati, nel migliore dei modi
possibili...non era un fatto eccezionale di come comportarsi, di suggerimenti, di consigli, di
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