PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

erano principalmente rapporti estivi, e di mare. Siccome lui ha avuto sempre
un’imbarcazione...lui mi invitava a fare delle passeggiate, un paio di volte per lo meno ogni
estate; altre volte siamo andati in giro anche ...con pescherecci, di amici suoi, pescatori di
Mondello e mi trattenevo a parlare con lui nella sua villa” cfr. f. 44 ud. 8/11/1994).
Pertanto è pacifico che il rapporto di amicizia tra i due era di dominio pubblico e
proprio nel quartiere in cui il Riccobono esercitava la propria influenza mafiosa.
L’Albeggiani ha dichiarato, poi, di avere conosciuto il Riccobono fin da quando era
ragazzo, e di essere poi diventato il medico curante dei suoi familiari, senza soluzione di
continuità, in tale rapporto di natura professionale. Sia l’imputato che l’Albeggiani hanno
sostenuto che il rapporto professionale di medico concerneva i familiari del Riccobono e
non quest’ultimo.
A prescindere dalla considerazione che tale ultima circostanza non appare di
decisivo rilievo, va evidenziato che due testi, citati dalla difesa, nel corso del dibattimento,
hanno affermato che in realtà l’Albeggiani era medico personale anche del Riccobono.
Il dott. Carlo Milella, già dirigente del Commissariato di P.S. a Mondello dal 1977
al 1980, ha dichiarato di avere appreso con sua “grande meraviglia”, direttamente dal dott.
Albeggiani, che il Riccobono era stato “un suo assistito” (cfr. ff. 129 e 130 ud. 24/1/1995).
Lo stesso dott. D’Antone, all’udienza del 14/7/1995, ha testualmente affermato sul
dott. Albeggiani : “ medico condotto, credo di Partanna-Mondello...era anche medico
personale di Riccobono” circostanza che ha dichiarato di avere appreso, per certo, dal dott.
Contrada, ma anche da altre fonti (cfr. ff. 87 e 149 ud. 14/7/1995).
Nel prosieguo delle sue dichiarazioni l’imputato ha fatto delle esplicite affermazioni
sul fatto che questo doppio rapporto dell’Albeggiani, indubbiamente, poteva prestarsi ad
un’individuazione del Riccobono, per tanti anni resosi latitante, ma che lui aveva evitato di
sfruttare questo canale per pervenire alla cattura del Riccobono : “non ho mai pensato di
sfruttare l’amicizia, con Camillo Albeggiani, per arrivare a Rosario Riccobono: avrei
potuto anche farlo, se avessi avuto meno scrupoli e forse ci sarei riuscito”(cfr. f. 53 ud.
8/11/1994).
In un solo caso l’imputato ha ammesso che il dott. Albeggiani gli aveva riferito
notizie concernenti il Riccobono, e precisamente nell’occasione della sua scomparsa. Ha
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