PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

A tali dichiarazioni già di per sè estremamente significative, ai fini di una smentita
dell’ assunto dell’imputato, il teste ha aggiunto alcuni particolari che hanno consentito di
rivelare appieno la natura mendace, del suddetto assunto del Dott. Contrada, consentendo di
effettuare approfondimenti investigativi rivelatisi di decisiva importanza.
Ed infatti il teste ha riferito di avere passato alcune telefonate in ufficio al dott.
Contrada da parte del Conte Cassina e di avere, altresì, constatato piu’ volte la presenza del
dott. D’Agostino nell’ ufficio del dott. Contrada, ricollegando la maggior frequenza di tali
visite al perfezionamento di una pratica relativa all’affitto di alcuni locali in via Thaon De
Revel, già sede dell’emittente TELESTAR, di proprietà della famiglia Cassina (cfr. ff. 29-
30- 77 ud. cit.).
Il teste ha precisato che, in realtà, la pratica, il cui perfezionamento egli ha collocato
intorno al 1983, era di pertinenza del Capo di Gabinetto della Prefettura in quanto i predetti
locali dovevano essere destinati ad alcuni uffici amministrativi della Prefettura di Palermo,
che necessitava di ulteriori strutture, a seguito dell’alloggiamento, al I° piano di Villa
Whitaker, dell’Ufficio dell’Alto Commissario (cfr. ff. 29-30-57-58-59-73 ud. cit.).
Sul punto il teste ha avuto modo di specificare che al momento della sua costituzione
(Settembre 1982) l’Ufficio dell’Alto Commissario, affidato alla direzione del Prefetto De
Francesco (contestualmente Direttore del S.I.S.D.E.), era stato ubicato nei locali del I° piano
di Villa Withaker, sede della Prefettura di Palermo, in quell’epoca diretta dallo stesso
Prefetto De Francesco (fino al Marzo 1985 in cui gli subentrò il Prefetto Boccia a capo
dell’Alto Commissario).
In quel periodo le due strutture della Prefettura e dell’Alto Commissario, seppure
facenti capo alla medesima persona, avevano apparati burocratici differenziati, diversi capi
di Gabinetto e sedi parzialmente divise, essendo gli uffici della Prefettura alloggiati al piano
superiore della stessa villa Whitacher (cfr. ff. 2- 17 e ss. 59 ud. cit.).
Alle predette risultanze testimoniali devono aggiungersene altre, di natura
documentale, acquisite processualmente, alcune delle quali, di indiscutibile rilievo
probatorio, in quanto provenienti dallo stesso imputato.
Ed infatti dalle annotazioni contenute nelle stesse agende dell’imputato, sequestrate
nell’ambito dell’odierno procedimento, è possibile evincere le tracce documentali di
numerosi contatti avuti dallo stesso sia con il Cassina che con il D’Agostino.
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