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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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Escussa all’udienza del 24/3/1995 (cfr. ff. 16 e ss.), Monica Fisher Von Poturzjn, ha<br />

dichiarato di essersi trasferita da oltre venti anni in Sicilia, dove ha sempre lavorato nel<br />

settore del turismo. Ha affermato di conoscere il dott. Bruno Contrada, ma non è stata in<br />

grado di precisare nè l’epoca, nè l'occasione della conoscenza, che comunque ha ricondotto<br />

all’ambito di attività istituzionale svolta dal medesimo funzionario (ha accennato a possibili<br />

problemi avuti per il rinnovo del foglio di soggiorno, in quanto cittadina straniera,<br />

riconducendoli con approssimazione al 1977- cfr. ff. 16-22-23 ud. cit.). Ha testualmente<br />

affermato : “ io ho visto il dott. Contrada sempre ed unicamente in occasione di disbrigo<br />

pratiche in Questura: se poi una volta o due ci siamo incontrati casualmente in strada,<br />

questo succede, insomma”(cfr. f. 31 ud. cit.). Ha assunto che nel corso di un casuale<br />

incontro, avvenuto nella via Libertà a Palermo, era stato il dott. Contrada a darle il suo<br />

recapito telefonico romano e che in altra occasione gli aveva telefonato ed aveva pranzato a<br />

Roma con lui insieme ad un’amica (cfr. ff. 34-35 ud. cit.). Ha dichiarato di avere acquistato<br />

l’autovettura in oggetto, con i proventi della propria attività lavorativa, facendo ricorso ad<br />

un prestito presso due amici: Di Falco Renato e Domenico Marcianò, ricevendo dagli stessi<br />

due assegni, rispettivamente di un milione e mezzo e due milioni, il cui importo avrebbe<br />

provveduto a restituire dopo due mesi; ha affermato che il disbrigo della pratica relativa a<br />

tale acquisto era stato curato dal proprio convivente Mario Santangelo (cfr. ff. 23- 26-27-30<br />

ud. cit.).<br />

In ordine ai rapporti con il dott. Camillo Albeggiani, ha affermato di conoscerlo ma<br />

non è stata in grado di ricordare occasioni di incontro presso la sua villa con il dott.<br />

Contrada, ed in ordine al sig. Renato Di Falco ha chiarito di essere stata sua buona amica sin<br />

dai primi anni ‘70 e di essersi recata molto spesso presso la sua abitazione in via Guido<br />

Jung, dove, non ha escluso, di avere incontrato “casualmente” anche il dott. Contrada (cfr.<br />

ff. 40 e ss. su specifiche domande rivolte dal Tribunale) .<br />

Alla medesima udienza del 24/3/1995, la difesa avanzava richiesta, accolta dal<br />

Tribunale, di ammissione del teste Mario Santangelo, che risultava presente nei locali del<br />

Tribunale, per avere accompagnato la sig.ra Fisher.<br />

Escusso nel corso della stessa udienza il teste confermava le dichiarazioni rese dalla<br />

propria convivente, con riferimento alle occasioni della conoscenza con l’imputato (“l’ho<br />

conosciuto in circostanze occasionali, esclusivamente, diciamo, per motivi di permessi di<br />

soggiorno della mia compagna o qualche volta incontrati, diciamo occasionalmente per la<br />

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