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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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1977, periodo in cui, entrato a far parte di una società con tali Pietro e Cosimo Conti, avente<br />

ad oggetto la gestione del bar-pizzeria-cabaret “Madison”, sito in piazza Don Bosco a<br />

Palermo, aveva avuto piu’ intense frequentazioni con personaggi di maggiore spessore<br />

criminale, la maggior parte dei quali gravitanti nell’ambito della famiglia mafiosa facente<br />

capo a Rosario Riccobono (ha citato il Micalizzi, Sutera Vincenzo, Carmelo Zanca,<br />

Francesco D’Accardi, Vincenzo Sorce detto “ Cecè” e Alessandro Bronzini - cfr. ff. 41 e<br />

ss).<br />

A partire dal 1979, ha dichiarato di avere intrapreso la propria attività illecita nel<br />

settore del traffico degli stupefacenti, inizialmente collaborando con Alessandro Bronzini e<br />

subito dopo con Vincenzo Sutera, i fratelli Micalizzi, Calamia Giuseppe ed i fratelli Stefano<br />

e Giuseppe Fidanzati (cfr. ff. 42 e ss. - 73 e ss.). Su tale punto il collaborante ha precisato<br />

che il Bronzini tornato a Palermo, dopo avere trascorso un lungo periodo a Milano in<br />

contatto con membri di “Cosa Nostra” residenti in quella città (Enea, Martello ecc..), gli<br />

aveva proposto di costituire una “società” d’affari per la gestione di un traffico di cocaina da<br />

acquistare a Milano direttamente dai fratelli Fidanzati. Ha aggiunto che, poichè il Bronzini<br />

aveva confidato ai fratelli Micalizzi di avere intrapreso il predetto affare, erano stati costretti<br />

ad includere nella società anche Vincenzo Sutera che dopo poco tempo, con un pretesto,<br />

aveva estromesso dall’attività il Bronzini (cfr. ff. 44 e ss.) . Il Pirrone ha dichiarato di avere<br />

appreso che Sutera Vincenzo, con il quale aveva iniziato ad avere contatti pressocchè<br />

quotidiani, svolgeva l’attività di “killer” per conto di Rosario Riccobono alle dirette<br />

dipendenze di Salvatore Micalizzi, suo capo-decina, e che, solo formalmente, svolgeva<br />

un’attività lecita, in realtà fittizia, presso la società “Lesca”, percependo regolare stipendio<br />

pur non recandosi mai a prestarvi la propria attività lavorativa (cfr. ff. 46 - 116 e ss ud. cit.).<br />

Subentrato il Sutera al posto del Bronzini le forniture di stupefacenti erano state effettuate<br />

non piu’ dalla famiglia dei Fidanzati bensì essenzialmente dai fratelli Micalizzi e talvolta dal<br />

Calamia Giuseppe, Zanca Carmelo e Ignazio Pullarà (cfr. ff. 46 e ss.- 79 e ss.). Ha ricordato<br />

una specifica occasione in cui era stato mandato dai Micalizzi a ritirare una partita di droga<br />

insieme a Salvo Liga, cognato dei Micalizzi (cfr. f. 80 ud. cit.). Ha, inoltre, dichiarato di<br />

avere intrapreso tra il 1979 ed il 1980 la frequentazione del bar “Singapore n°2”, sito nella<br />

via <strong>La</strong> Marmora, formalmente intestato a tale Enzo Cannella ma in realtà di proprietà di<br />

Salvatore Micalizzi, punto di ritrovo degli uomini facenti capo a Rosario Riccobono; qui tra<br />

gli altri gli erano stati presentati dal Bronzini il Sutera ed i fratelli Micalizzi (che apprese<br />

essere “uomini d’onore” dallo stesso Bronzini) e aveva conosciuto, ooccasionalmente, anche<br />

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