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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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Notarbartolo- via Libertà- via Maqueda- corso Vittorio Emanuele- via Roma- cfr. dep. teste<br />

Trapani Giacomo ud. 28/3/1995 ff. 96 e ss.) nonostante una scarsa conoscenza della città,<br />

come lui stesso ha dichiarato e come è stato dimostrato dall’ indicazione del luogo in cui era<br />

stata parcheggiata l’autovettura, scambiando con una piazza una via larga (la Via<br />

Guardione) che pur essendo ubicata in una zona centrale di Palermo è, però, una traversa di<br />

un’ arteria principale e quindi è nota in genere a chi ha una conoscenza piu’ approfondita<br />

della città.<br />

<strong>La</strong> sua incapacità di ricostruire con precisione il percorso fatto a piedi dall’<br />

autovettura allo stabile in oggetto, appare coerente con la circostanza dedotta che egli all’<br />

epoca era latitante, diffidava del Musso e non sapeva dove e da chi stesse andando e per ciò<br />

piu’ che osservare i luoghi si preoccupava dei movimenti delle persone vicine a lui tanto da<br />

raccomandare al Mazara armato di “guardargli le spalle”. Pertanto lo Scavuzzo, avendo<br />

prestato scarsa attenzione alle caratteristiche degli immobili incontrati lungo il tragitto, nel<br />

corso del sopralluogo eseguito insieme al Brig. Trapani, prima di entrare nel palazzo di Via<br />

Roma n. 457, era stato attirato da altri stabili che gli erano sembrati “somiglianti”<br />

nonostante fossero diversi l’ uno dall’ altro nelle rispettive facciate. (Incertezza di ricordi<br />

ulteriormente acclarata nel corso dei sopralluoghi eseguiti con il cap. Bruno).<br />

Tuttavia la mancata individuazione dell’ appartamento non è idonea a smentire la<br />

veridicità delle dichiarazioni del collaborante, attesa l’esistenza di altri elementi di riscontro<br />

esterni alla sua narrazione; infatti l’ episodio riportato colloca il momento dell’ incontro in<br />

un periodo in cui era possibile la presenza di Contrada a Palermo, fa riferimento a rapporti<br />

di amicizia Messineo - Contrada ed a contatti fra i due compatibili con la cronologia della<br />

vicenda narrata ed inoltre descrive l’incontro tra Contrada e Musso, mafioso di un certo<br />

spessore della provincia di Trapani dove, secondo Spatola Rosario, l’imputato manteneva<br />

propri rapporti collusivi con la mafia locale.<br />

In ordine alle linee difensive sostenute dall’imputato deve infine osservarsi che la<br />

prospettata tesi della manipolazione della fonte di prova è stata smentita dalla circostanza<br />

che il collaborante non ha affatto riconosciuto l’appartamento dove erano siti gli uffici del<br />

S.I.S.D.E come quello del descritto incontro ed è ulteriormente smentita dalla<br />

considerazione che nessuna peculiare caratterizzazione lo Scavuzzo ha dato ai rapporti tra<br />

l’imputato e “Cosa Nostra”, il che è logicamente contrastante con una ipotesi di complotto<br />

ai suoi danni; nessuna tesi difensiva fondata su asserite tesi di calunnia per vendetta è, poi,<br />

sostenibile atteso che lo Scavuzzo è soggetto sul quale l’imputato non ha mai svolto indagini<br />

e parimenti ogni millanteria è improponibile a fronte di fatti che il collaborante ha riferito,<br />

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