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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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Giustizia a fare il suo corso dicendo la verità (“ la sig.ra Pirrello mi disse se la gente<br />

dicesse quello che sa, molti innocenti uscirebbero dal carcere e tanti assassini vi<br />

entrerebbero - ...io mi ricordai di quelle parole che mi disse la Riccobono.. - cfr. ff. 12 e ss.<br />

- 37 e ss.ud. cit.).<br />

Dopo alcune titubanze, ha ricordato di essere stata convocata presso gli uffici della<br />

Procura di Palermo, dove un magistrato le aveva reso noto che la sig.ra Pirrello aveva<br />

riferito all’A.G. il contenuto del colloquio avuto con lei (cfr. ff. 13 e ss. ud. cit.).<br />

Ha ammesso che in un colloquio avuto in una sala della Procura, la sig.ra Pirrello,<br />

facendo i nomi sia della Riccobono che del dott. Contrada, le aveva detto di avere riferito ai<br />

magistrati il dialogo avuto con lei in parruccheria (cfr. f 21 e ss. ud. cit.).<br />

Ha affermato di essere stata “furibonda e spaventata” per quelle rivelazioni fatte<br />

dalla Pirrello ai magistrati (cfr. ff. 22 e ss. ud. cit.).<br />

Escussa all’udienza del 28/7/1995, su specifica richiesta avanzata dal P.M. accolta<br />

dal Tribunale con ordinanza in data 24/7/1995, la teste Carmela Pirrello, ha ricordato con<br />

precisione la data del colloquio avuto con la sig.ra Angela Ruisi, il 13 Maggio del 1995,<br />

ricollegandolo al ricordo della ricorrenza della Prima Comunione del figlio (cfr. ff. 41 e ss.<br />

ud. cit.). Ha precisato di abitare in un palazzo sito, nella via Antonio Di Dio n° 7, a circa 50-<br />

60 metri dal negozio di parruccheria della Ruisi, sito nella via De Cosmi, e di avere deciso,<br />

in ragione della comodità di tale vicinanza, di recarsi proprio in quel negozio il pomeriggio<br />

antecedente la comunione del figlio, essendo stata molto impegnata nei preparativi per<br />

quella ricorrenza (cfr. ff. 42 e ss. - 69 ud. cit.). Prendendo spunto dalla circostanza che, pur<br />

essendo sabato, il negozio era scarsamente frequentato e ciò, a dire della Ruisi, a causa di<br />

una contigua zona rimozione imposta per esigenze di sicurezza di un magistrato, avevano<br />

iniziato a parlare del giudice Borsellino e della tragica strage in cui questo giudice aveva<br />

perso la vita insieme agli agenti della sua scorta; la Ruisi aveva detto di essere stata amica di<br />

uno di quegli agenti, Emanuela Loi, e la Pirrello le aveva detto di essere stata amica del<br />

giudice Borsellino (cfr. ff. 43 e ss. ud. cit.). In quel contesto discorsivo, la sig.ra Ruisi aveva<br />

rivelato alla Pirrello di avere appreso dalla stessa figlia di Rosario Riccobono, che la donna<br />

nutriva un forte risentimento nei confronti del dott. Contrada, il quale prima era stato amico<br />

del padre e poi lo aveva tradito “ mi disse : la figlia di Saro Riccobono odia a morte<br />

Contrada, perchè ha detto - prima con mio padre ci usciva a braccetto e poi lo ha tradito- ..<br />

era offesissima perchè il Contrada si permetteva di offendere suo padre e ne negava<br />

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