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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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E’ stata, altresì, accertata la disponibilità da parte di Rosario Riccobono di due ville<br />

nella zona Partanna-Mondello e di un attico nella via Guido Jung n° 1 (cfr. ff. 52 e ss. ud.<br />

cit.dep. Bruno).<br />

Dall’insieme delle risultanze acquisite è emerso che la collaborazione di Maurizio<br />

Pirrone ha avuto una origine spontanea e disinteressata che avvalora la genuinità delle<br />

motivazioni che lo hanno indotto a tale scelta.<br />

Egli, infatti, presentandosi spontaneamente all’A.G. di Milano, mentre si trovava in<br />

stato di libertà e con procedimenti di scarso rilievo a suo carico, ha confessato la propria<br />

partecipazione a ben piu’ gravi reati, per in quali sono in corso, già in fase dibattimentale,<br />

piu’ procedimenti penali, scaturiti essenzialmente dalla sua collaborazione con la giustizia,<br />

sia presso l’A.G. di Milano che dinanzi a quella palermitana.<br />

Essendo certo che il Pirrone, confessando tali reati, ha notevolmente aggravato la<br />

propria posizione processuale, e trattandosi di soggetto di media cultura (ha conseguito il<br />

diploma alle scuole superiori) proveniente da una famiglia sostanzialmente immune da<br />

tradizioni criminali, appare pienamente credibile la motivazione addotta dallo stesso per la<br />

scelta di collaborazione, determinata da un’ interiore esigenza di porre fine all’esperienza<br />

del proprio passato che lo aveva progressivamente coinvolto negli ambienti della criminalità<br />

organizzata, essenzialmente nel settore del traffico degli stupefacenti, prima a Palermo e poi<br />

a Milano.<br />

Dai riscontri acquisiti, risulta che il predetto ha effettivamente gravitato in ambienti<br />

delinquenziali di Palermo, a stretto contatto con personaggi di comprovata caratura<br />

criminale, molti dei quali appartenenti alla famiglia mafiosa di Partanna-Mondello.<br />

Il complesso delle notizie esposte, in quanto facenti riferimento a personaggi,<br />

circostanze di tempo e di luogo, oggetto di positive verifiche, possono ritenersi dotate di<br />

generale credibilità.<br />

Nel corso del suo racconto il Pirrone ha dimostrato coerenza e logicità espositiva,<br />

non dando mai luogo a sospetti di atteggiamenti di “millanteria”, ribadendo sempre il<br />

proprio ruolo “minore” rispetto a personaggi di maggior caratura criminale come il Sutera, i<br />

Micalizzi, il Bronzini.<br />

Nessun motivo è stato evidenziato nel corso dell’odierno dibattimento che possa<br />

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