PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

Bontate, per dare loro “una punizione” (cfr. ff. 68 e ss.).
Tali plurime e convergenti dichiarazioni in ordine alla natura del rapporto
instauratosi tra Adamo Calogero e “prestigiosi” esponenti di “Cosa Nostra”, avuto anche
riguardo alle stesse ammissioni fatte dal predetto nel corso della sua deposizione, sono
ulteriormente avvalorate dalla circostanza che, nel periodo in cui numerosi “uomini
d’onore” si rivolgevano a lui per i loro lussuosi acquisti di autovetture, a Palermo vi era
un’altra concessionaria “Alfa Romeo”, la già citata “Bazan & Ferruzza” e, come affermato
dallo stesso Adamo, anche una “miriade” di agenzie di rivenditori autorizzati alla vendita di
tale tipo di auto (cfr. ff. 59 e ss. ud. 25/10/1994).
Pertanto la predilezione di tale concessionario da parte di tanti esponenti di rilievo di
"Cosa Nostra" non può essere ritenuta una mera coincidenza.
Per quanto riguarda i rapporti con l’odierno imputato, l'Adamo ha dichiarato di
averlo conosciuto molto bene, non riuscendo però a risalire all’epoca dell’inizio di tale
rapporto di conoscenza che ha, comunque, circoscritto all’ambito dell’attività istituzionale
svolta dal predetto (cfr. ff. 2--3-4 ud. cit.).
Al fine di individuare il momento iniziale e la genesi del rapporto di conoscenza tra
Adamo Calogero e l’imputato, la difesa ha prodotto un certificato dell’ “Automobil Club
d’Italia”, dal quale è risultato che il 9/8/1965 era stata trascritta la scrittura privata relativa al
trasferimento di proprietà di un autoveicolo da Orlando Giuseppe a Bruno Contrada, a
mezzo del procuratore Adamo Calogero (cfr. doc. acquisito all’ud. del 25/10/1994) ed ha,
altresì, prodotto un rapporto giudiziario, a firma del dott. Contrada, in data 23/8/1975,
relativo ad un patito tentativo di estorsione ed attentato dinamitardo ai danni di Adamo
Calogero (acquisito all’ud. del 25/10/1994).
Di fronte a tali risultanze Adamo Calogero ha dichiarato di non avere conservato
ricordo del lontano acquisto di auto effettuato presso di lui dal dott. Contrada (il che appare
pienamente plausibile atteso il lungo tempo trascorso e di nessuna rilevanza ai fini in esame)
mentre ha ricordato come possibile la presenza presso la propria villa a Mondello, del dott.
Contrada, tra i funzionari di Polizia che si erano occupati della vicenda giudiziaria di cui al
citato rapporto. A tal proposito l’Adamo ha categoricamente escluso di avere manifestato al
dott. Contrada o ad altri, sospetti in ordine ai possibili autori dell’attentato ai suoi danni
(circostanza che emerge inequivocabilmente dal tenore letterale del predetto rapporto- cfr. f.
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