07.06.2013 Views

PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

avvertire i ricercati; in ordine al Contrada gli aveva detto che nei primi tempi in cui aveva<br />

prestato servizio a Palermo aveva cercato di stimolare anche lui, così come altri funzionari,<br />

ad una maggiore operatività, ma con il passare del tempo si era reso conto di una particolare<br />

resistenza che il funzionario opponeva al compimento di determinate operazioni di Polizia:<br />

all’inizio aveva attribuito tale sorta di inerzia ad uno stato di legittimo timore, giustificato<br />

dall’omicidio ai danni del collega Giuliano, ma successivamente aveva ritenuto che potesse<br />

attribuirsi a qualcosa di diverso e piu’ grave e per questo aveva mantenuto nei suoi confronti<br />

un atteggiamento improntato alla massima cautela (cfr. ud. 24/6/1994 ff. 36 e ss.- 58 e ss.).<br />

Anche il teste Ferdinando Pachino, Capo di Gabinetto della Questura di Palermo sia<br />

nel periodo della dirigenza Epifanio che nel periodo successivo, ha dichiarato di avere<br />

rilevato che i rapporti tra Contrada ed Immordino, seppur improntati a correttezza, erano<br />

molto piu’ formali di quanto non fossero stati quelli di Contrada con il Questore precedente<br />

Giovanni Epifanio (cfr. ff. 24 e 36 ud. 5/9/1994).<br />

Dalla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura della <strong>Repubblica</strong> di Palermo,<br />

in data 19/2/1985, nei confronti dell’odierno imputato, a seguito delle prime dichiarazioni<br />

accusatorie rese a suo carico nel 1984 dal collaboratore di giustizia Tommaso Buscetta,<br />

emerge che i Questori Immordino e Nicolicchia, oltre al vice questore Impallomeni ed al<br />

dott. Pachino, avevano sostanzialmente denunciato la “tiepidezza e l’immobilismo” della<br />

Squadra Mobile diretta dal Contrada ed in particolare era stato evidenziato che il predetto<br />

aveva continuamente rinviato la stesura del rapporto sull’omicidio Giuliano tanto che il<br />

Questore Nicolicchia aveva dovuto imporgli una scadenza perentoria (v. richiesta cit.<br />

acquisita all’ud. del 19/10/1995).<br />

All’odierno processo sia il teste Impallomeni che il teste Nicolicchia hanno<br />

confermato le sollecitazioni fatte dai Questori dell’epoca, Immordino e Nicolicchia, a<br />

Contrada per la presentazione del rapporto conclusivo sull’omicidio Giuliano (cfr. dep.<br />

Impallomeni f. 236 ud. 2/5/1994- dep. Nicolicchia ff. 153 e ss. ud. 17/3/1995).<br />

Nella sentenza acquisita in atti del c.d. primo maxi processo è ampiamente descritto<br />

il contesto di sostanziale isolamento in cui il dott. Boris Giuliano aveva avviato alcune<br />

indagini, aventi carattere profondamento innovativo rispetto al passato, contro le<br />

organizzazioni mafiose, che erano state poi condotte a significativi risultati dal cap.<br />

Emanuele Basile; si evidenzia come dopo l’ omicidio Giuliano si era verificata una lunga<br />

stasi nelle indagini sul fenomeno mafioso con l’encomiabile eccezione rappresentata proprio<br />

dall’impegno investigativo del cap. Basile che parimenti era stato ucciso da “Cosa Nostra”<br />

(cfr. ff. 2192 e ss. tomo 13 sent. cit.) .<br />

614

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!