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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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Con l’articolo dell’Agosto del 1989 a firma di Roberto Chiodi entra in tutta questa<br />

burrascosa vicenda anche il S.I.S.D.E. e quando uscì questo articolo io cercai in tutti i modi<br />

di far capire ai vertici del servizio che io ero stato utilizzato per il raggiungimento di questo<br />

fine perchè Roberto Chiodi non poteva avere nessun motivo nei miei confronti...il quadro di<br />

calunnia andava aldilà della mia persona...si c’era indubbiamente l’attacco alla mia<br />

persona ma andava aldilà di me” cfr. ff. 30 e ss. ud. 9/12/1994 e ff. 53 e ss. ud. 22/11/1994-<br />

ud. 16/12/1994).<br />

Si è già detto come il dr. Roberto Chiodi, che ha precisato di essere stato incaricato<br />

dal proprio giornale di proseguire il lavoro già intrapreso da altro suo collega, in un periodo<br />

feriale e con riferimento ad un argomento di cui non era un esperto, aveva verificato la<br />

notizia riguardante Tognoli attingendo conferme da fonti, di cui ha fatto i nomi al<br />

dibattimento, in ambito istituzionale mentre per il resto si era limitato a riportare nel<br />

contesto dell’articolo alcuni pezzi tratti da cronache di archivio; pertantola difesa dell’<br />

imputato, incentrata sulle inesattezze concernenti proprio gli argomenti che il giornalista<br />

non aveva curato in prima persona, appare inconducente e finalizzata solo a distogliere<br />

l’attenzione dall’argomento riguardante l’agevolazione della fuga di Oliviero Tognoli che<br />

nel corso di questo dibattimento è risultato essere stato trattato dal giornalista in maniera<br />

corrispondente alla verità degli accadimenti.<br />

L’imputato ha dichiarato che già subito dopo la pubblicazione del primo articolo<br />

sull’ “Espresso” a firma di Cacciari, in cui non si faceva il suo nome ma in cui si indicavano<br />

elementi idonei ad identificarlo con certezza, aveva ritenuto opportuno avere un contatto<br />

con il giudice Falcone il quale gli aveva smentito la fondatezza delle accuse a suo carico e,<br />

poichè aveva avuto seri problemi con la propria Amministrazione a causa di quegli articoli,<br />

aveva ritenuto opportuno inviare al proprio Direttore una lettera, destinata per conoscenza<br />

anche al dott. Falcone al quale l’aveva fatta recapitare personalmente tramite il dott.<br />

Narracci, nella quale si dava atto della smentita del dott. Falcone; dopo la pubblicazione del<br />

secondo articolo del 7 Agosto aveva avuto un incontro con il dott. Ajala e con il dott.<br />

Falcone sull’argomento Tognoli nel corso del quale entrambi i magistrati lo avevano<br />

assicurato che non c’erano indicazioni sulla sua persona ed infine il suo Direttore, Prefetto<br />

Malpica, aveva inviato un suo funzionario di fiducia il dott. De Sena per parlare<br />

direttamente con il giudice Falcone il quale anche a costui aveva assicurato che non v’era un<br />

suo coinvolgimento nella vicenda; qualche giorno dopo aveva presentato la querela alla<br />

Procura della <strong>Repubblica</strong> di Roma ed aveva inviato al proprio Direttore una memoria<br />

difensiva che aveva anche fatto avere al dott. Misiani presso l’ufficio dell’Alto Commissario<br />

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