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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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provvedimento restrittivo a suo carico; a quel punto aveva esordito facendo spontaneamente<br />

il nome del dott. Contrada come un funzionario di Polizia che aveva conosciuto casualmente<br />

a Palermo, ma ciò aveva fatto all’esclusivo fine di fornire una dichiarazione che scagionasse<br />

il predetto funzionario dalle accuse fatte nei suoi confronti in precedenza: egli aveva infatti<br />

dichiarato di averlo consciuto presso gli uffici della I.S.O. a Palermo, su presentazione di<br />

uno dei cugini Prestigiacomo titolari della predetta società, di avere parlato con lui “ del<br />

piu’ e del meno” e di non averlo mai piu’ incontrato.<br />

Subito dopo il Tognoli si era a lungo intrattenuto su un altro funzionario di Polizia di<br />

Palermo descrivendolo come un suo carissimo amico, che aveva conosciuto durante<br />

l’adolescenza a Cefalu’ e con il quale aveva avuto frequenti contatti; nell’iniziare il racconto<br />

del rapporto di amicizia intrattenuto con tale soggetto il Tognoli aveva esordito affermando<br />

di volersi “riservare di farne il nome” con ciò mostrando di volersi apparentemente<br />

ricollegare alla sua precedente riserva formulata il 3 Febbraio 1989, mentre in realtà non<br />

intendeva affatto riservarsi di rivelarne l’identità tanto che, solo una pagina dopo del<br />

medesimo verbale, aveva dichiarato espressamente che si trattava di Cosimo Di Paola,<br />

attualmente dimessosi dalla Polizia e magistrato al T.A.R.; a proposito del Di Paola il<br />

Tognoli aveva dichiarato che detto funzionario, una volta destinato alla Questura di<br />

Palermo, dopo un periodo in cui aveva prestato servizio a Padova, gli aveva chiesto se per<br />

caso avesse rapporti con Leonardo Greco che aveva visto come testimone al suo<br />

matrimonio, ricevuta risposta affermativa lo aveva ammonito dal frequentarlo dicendogli<br />

che si trattava di un personaggio sul conto del quale gravavano pesanti sospetti di<br />

appartenenza alla mafia; il Tognoli ha precisato che quando il dott. Di Paola gli aveva dato<br />

questo suggerimento aveva già intrapreso i suoi traffici illeciti con il predetto Greco, ma si<br />

era ben guardato dal rivelarlo all’amico poliziotto; aveva, quindi, proseguito nel dettare a<br />

verbale che in un’altra occasione il dott. Di Paola lo aveva invitato a troncare anche i<br />

rapporti commerciali che intratteneva con il Greco affermando che una volta, e<br />

precisamente un paio di giorni prima del 12 Aprile, gli aveva telefonato comunicandogli che<br />

“ aveva avuto l’impressione che le indagini su Leonardo Greco coinvolgessero anche la sua<br />

persona” precisandogli che , ove detta impressione si fosse concretizzata, lo avrebbe<br />

nuovamente contattato in ogni caso avvertendolo che sarebbe stato opportuno parlare<br />

immediatamente con il magistrato incaricato dell’inchiesta per chiarire la sua posizione; nei<br />

giorni successivi il Tognoli, resosi conto che le cose volgevano al peggio per lui e avendo<br />

notato sulla stampa che si faceva riferimento a personaggi come Corte e Miniati (ha fatto<br />

riferimento a notizie di stampa dell’11/4/1984 che parlavano del coinvolgimento dei predetti<br />

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