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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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nel corso della propria carriera professionale di tale soggetto-che all’epoca in cui egli<br />

fu dirigente della Squadra Mobile, era noto solo come rapinatore - cfr. ud.<br />

12/10/1994 e 16/12/1994) non ha alcun motivo, neppure apparente, di personale<br />

vendetta nei suoi confronti;<br />

7) fin dall’inizio della sua collaborazione è stato affidato ai C.C. ed in particolare al<br />

R.O.S., organismo di P.G. differente da quello che ha gestito i preliminari contatti e<br />

le investigazioni a seguito della collaborazione di Gaspare Mutolo (D.I.A.).<br />

Passando all'esame analitico delle dichiarazioni del collaborante, va osservato che in<br />

ordine ai rapporti esistenti tra l’ imputato ed esponenti di “Cosa Nostra” egli ha dichiarato di<br />

avere appreso che “il dott. Contrada era una persona molto vicina a Stefano Bontate e<br />

Rosario Ricobono”(cfr. f. 41 ud. cit.). Ha ricordato di avere ricevuto la prima, generica,<br />

notizia di un rapporto di “vicinanza” del dott. Contrada con tali soggetti, nel 1976, prima del<br />

proprio arresto, avvenuto nel Maggio di quell’anno. Tale notizia gli era stata casualmente<br />

comunicata da Lipari Giovanni, sotto-capo della propria famiglia, in occasione di un<br />

problema personale manifestato dal Cancemi con riferimento alla propria patente di guida<br />

“siamo risaliti a questo discorso tramite che si parlava di me, che io non avevo la patente di<br />

guida, si parlava come potere fare di avere la patente io, che me l’avevano ritirata nel<br />

1971, tramite una misura di prevenzione che mi avevano dato; mi trovavo a Piazzale<br />

Danisinni, nei pressi di Piazza Indipendenza, che conversavo con lui e lui mi parlava del<br />

dott. Contrada” (cfr. ff. 41 e 42 ud. cit.).<br />

Quando era uscito dal carcere dopo il mese di Agosto del 1979 aveva avuto modo di<br />

tornare a parlare di tale argomento in modo piu’ specifico sia con il Lipari che con “Pippo”<br />

Calò, rispettivamente suoi capo-famiglia e capo-mandamento, i quali non soltanto gli<br />

avevano confermato la generica notizia della “vicinanza” del dott. Contrada<br />

all’organizzazione mafiosa, ma gli avevano comunicato che il predetto si era interessato per<br />

far avere la patente ed il porto d’armi a Stefano Bontate: “ quando, poi, sono uscito dal<br />

carcere, nel 1979, siamo ritornati sull’argomento.....Lipari.. mi ha detto espressamente che<br />

il dott. Contrada si aveva interessato tramite il suo interessamento, ci aveva fatto prendere<br />

la patente di guida a Stefano Bontate ed il porto d’armi....io questo l’ho saputo poi, ne ho<br />

avuto occasione di parlarne anche con Calò, ed il Calò mi ha detto pure che era vero,<br />

perchè era molto vicino a Stefano Bontate e a Rosario Riccobono” (cfr. ff. 42-43 ud. cit.)<br />

<strong>La</strong> circostanza che nel 1976 il Cancemi avesse la patente sospesa è stata<br />

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