PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

Pietro e Carmelo Zanca”(cfr. relazione citata allegata al rapporto del 27/8/1982- acquisito
in atti all’udienza del 16/9/1994).
Dal rapporto citato, a firma del dirigente dell’epoca della Squadra Mobile, dott.
Ignazio D’Antone, si evince che, qualche giorno prima della telefonata, e precisamente il
2/9/1981 Mercurio Tommasa aveva denunciato l’allontanamento da casa del figlio
Gioacchino Tagliavia, avvenuto il 28 Agosto precedente.
Il Tagliavia era soggetto pregiudicato per reati contro il patrimonio ed altro e dal
Giugno 1981 si era sottratto al regime della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno
nel comune di S. Maria a Monte (PI).
L’elemento investigativo emerso dalla telefonata anonima, l’unico di rilievo
segnalato nel predetto rapporto, era stato ritenuto attendibile dagli Inquirenti attesa
l’appartenenza del Tagliavia a famiglia di pregiudicati già dediti al contrabbando di t.l.e. ed
essendo stato lo scomparso denunciato per concorso nell’omicidio di Ferdico Antonio; tali
elementi inducevano a ricollegare la sparizione del Tagliavia alla vendetta posta in essere ai
suoi danni proprio dalle persone segnalate nella telefonata anonima, “ ed in particolare dai
Marchese e dagli Zanca, la cui pericolosità era stata piu’ volte accertata” (cfr. rapporto
giud. cit.).
Escusso all’udienza del 24/3/1995 il teste Antonino Raspanti ha confermato la
relazione a sua firma acquisita in atti (cfr. ff. 53 e ss. ud. cit.).
Il dott. Ignazio D’Antone, all’udienza del 14/7/1995, ha dichiarato di conservare un
vago ricordo della telefonata in questione, affermando però di avere ricevuto la notizia
relativa alla predetta telefonata dagli operatori della Centrale Operativa la mattina stessa e di
averla trasmessa alla sezione investigativa; ha ricordato che le indagini relative alla
scomparsa del Tagliavia erano state condotte dal dott. Cassarà, all’epoca dirigente della
sezione investigativa (cfr. ff. 155 e ss. ud. cit.).
L’imputato, che all’epoca della telefonata in oggetto ricopriva l’incarico di dirigente
della Criminalpol, nel corso dell’esame all’udienza del 29/12/1994, ha affermato di non
sapere nulla sulla telefonata anonima pervenuta al 113 che indicava gli autori della
scomparsa del Tagliavia perchè “una telefonata anonima non è un fatto eccezionale da
portare a conoscenza del dirigente della Criminalpol”; ha escluso, altresì, che il dott.
D’Antone avesse potuto parlargli di quelle indagini (cfr. ff. 31 e ss. ud. cit.); nel corso delle
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