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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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essendosi verificate “moltissime di queste situazioni” (cfr. f. 11 ud. cit.) ed anche se ha<br />

sostenuto di avere chiesto il trasferimento da Palermo, perchè in polemica con la propria<br />

Amministrazione che non aveva voluto affidargli la dirigenza della Squadra Mobile, sta di<br />

fatto che il 25/11/1980 il dott. De Luca, su sua domanda, era stato trasferito a Milano, dove<br />

era rimasto per circa due anni (cfr. f. 3 ud. cit.).<br />

E’ indubbio pertanto che, secondo l’ottica dell’organizzazione criminale che lo<br />

aveva individuato come proprio avversario e lo aveva gravemente minacciato, una volta<br />

verificatosi il trasferimento del funzionario in altra sede, prescindendo dalle reali cause di<br />

tale trasferimento, “Cosa Nostra” aveva comunque raggiunto il proprio obiettivo.<br />

Passando alla trattazione della posizione del dott. Contrada, deve dirsi che le vicende<br />

relative all’azione posta in essere nei suoi confronti da “Cosa Nostra”, attestano una storia<br />

ben diversa da quella dei funzionari dello Stato cui si è dianzi accennato.<br />

Il collaboratore di giustizia Gaspare Mutolo è colui il quale, in modo piu’ completo<br />

rispetto agli altri collaboratori di giustizia escussi nell’ambito del presente procedimento, ha<br />

dimostrato di essere a conoscenza della trasformazione graduale di tale funzionario da<br />

temuto avversario della mafia, negli anni ‘60 fino alla prima metà degli anni ‘70, a soggetto<br />

colluso con la mafia, “ nelle mani ” dei suoi massimi esponenti.<br />

Anche in questo caso le conoscenze di Mutolo sono risultate di particolare precisione<br />

e spessore probatorio, frutto di conoscenze in parte dirette ed in parte indirette, ma in ogni<br />

caso aventi ad oggetto una tale varietà di episodi specifici, tali da consentirne la piu’ ampia<br />

verifica processuale.<br />

Per quanto concerne, in particolare, l’individuazione, nell’anno 1975, del dott.<br />

Contrada come uno dei funzionari ai vertici della Questura di Palermo, che per l’intensità<br />

della propria azione anti-mafia, era ritenuto da “Cosa Nostra” uno degli obiettivi da<br />

“condizionare”, piegandolo ai propri voleri, ovvero da eliminare, Mutolo ha riferito che,<br />

proprio in quell’anno, egli era stato incaricato, unitamente al Micalizzi Salvatore, di<br />

controllarne gli spostamenti e le abitudini.<br />

A tal fine, era pervenuta, all’interno di “Cosa Nostra” una notizia da parte di<br />

Graziano Angelo, indicato dal collaborante quale “uomo d’onore” della famiglia mafiosa del<br />

Borgo e da Galatolo Giuseppe, “uomo d’onore” della via Montalbo, “famiglia” dell’Acqua<br />

Santa, in base alla quale era possibile rintracciare il dott. Contrada nella via Guido Jung,<br />

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