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7. III LE DICHIARAZIONI DI GIUSEPPE MARCHESE
Giuseppe Marchese, nato a Palermo il 12/12/1963, ha iniziato a collaborare con gli
Inquirenti nel Settembre del 1992.
Appartiene ad una famiglia mafiosa di importanza "storica" nell'ambito di " Cosa
Nostra", da generazioni affiliata alla potente "cosca di Corso dei Mille" (facente parte del
"mandamento" di Ciaculli), già capeggiata dal noto Marchese Filippo, zio del collaborante,
rimasto vittima della lupara bianca a metà degli anni '80; è legato da vincoli di affinità a
Leoluca Bagarella (che ne ha sposato la sorella, Marchese Vincenza) a sua volta cognato di
Riina Salvatore (coniugato con Antonina Bagarella).
Il padre, Marchese Vincenzo ed il fratello, Marchese Antonino sono noti "uomini
d'onore" della medesima "famiglia" mafiosa, il che gli ha consentito di frequentare, fin dalla
prima infanzia, gli ambienti delinquenziali mafiosi apprendendone modalità di
comportamento ed attività criminose.
Il contributo offerto da Marchese Giuseppe deve ritenersi di eccezionale rilevanza
perchè proveniente da un soggetto, da sempre vicino a Salvatore Riina, capo indiscusso dei
corleonesi, di cui ha goduto la piena fiducia ancor prima della sua affiliazione, avvenuta nel
1980 per decisione personale dello stesso Riina.
Da tale vicinanza al Riina è derivata al Marchese la familiarità di relazioni
intrattenute con molti esponenti di spicco all'interno di "Cosa Nostra" che in lui hanno
riposto piena fiducia e da ciò, quindi, la possibilità di fornire preziose propalazioni in ordine
a svariati fatti delittuosi.
A causa delle relazioni di parentela con personaggi di spicco della cosca di Corso dei
Mille nonchè di affinità con il Bagarella (il fidanzamento dello stesso con la sorella del
Marchese risale al 1978 mentre la conoscenza e le prime frequentazioni con il collaborante
risalgono al 1976 - cfr. ff. 7- 97 e 107 trascr. ud. 22/4/1994) e di vicinanza al Riina, che per
lui ha adottato un particolare atteggiamento di riguardo soprattutto a seguito dell'arresto del
fratello Marchese Antonino e del Bagarella, il Marchese Giuseppe, ancor prima della sua
formale affiliazione a "Cosa Nostra", ha assistito e direttamente partecipato a numerosi
crimini che ha, poi, confessato.
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