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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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pagamento per cassa.<br />

In ordine a tali acquisti, Adamo Calogero, ha rilevato che in questi casi, così come in<br />

tutte le altre numerose volte in cui il Riccobono aveva acquistato macchine presso la sua<br />

azienda, era stato lo stesso Riccobono ad effettuare i pagamenti e, come sempre, con denaro<br />

contante; la circostanza , poi, che i tipi di autovettura in questione (Golf e FIAT) non fossero<br />

tra quelli che egli trattava come concessionario è stata spiegata dal teste come un particolare<br />

favore fatto al Riccobono che aveva, evidentemente, espresso il desiderio di acquistare<br />

proprio quel tipo di autovetture, che l’Adamo nell’occasione aveva prelevato presso altro<br />

rivenditore con margini di guadagno irrisori per lui. (cfr. ff. 16-17-18-23-24-25-39 e ss. 57<br />

ud. del 25/10/1994).<br />

<strong>La</strong> circostanza, pertanto, che quei due acquisti, ricompresi nel breve periodo<br />

esaminato dal cap. Bruno, abbia evidenziato la corrispondenza della somma indicata da<br />

Mutolo con quella degli acquisti fatti dal Riccobono, che non riguardavano comunque<br />

autovetture Alfa Romeo, non può che essere ritenuta una mera coincidenza.<br />

Riccobono acquistava abitualmente dal rivenditore Adamo Calogero autovetture,<br />

lussuose e di grossa cilindrata, e non aveva certo bisogno di mentire al proprio uomo piu’<br />

fidato, Gaspare Mutolo, al fine di decurtare dai conti dell’organizzazione la somma di 15<br />

milioni per acquistare due utilitarie da intestare alla madre ed alla moglie.<br />

Peraltro che la somma in questione fosse davvero irrisoria rispetto ai traffici gestiti<br />

dalla “famiglia” del Riccobono, specialmente nel settore degli stupefacenti, è circostanza<br />

che Mutolo ha dichiarato espressamente e, non vi è dubbio che, come già riferito, essa ha<br />

costituito oggetto di ampio e specifico approfondimento nell’ambito del processo Maxi1,<br />

tanto da non potere dare adito a dubbi di sorta sul punto.<br />

Inoltre la tesi della difesa di un inganno perpetrato da Riccobono nei confronti del<br />

Mutolo non è aderente alla realtà perchè non tiene conto dei rapporti strettamente gerarchici<br />

che esistono all'interno di una "famiglia" mafiosa per cui il capo non deve giustificarsi con<br />

un "uomo d'onore" anche se a lui vicino. E comunque è contro ogni logica credere che il<br />

Riccobono abbia potuto aggiungere alla sua mendace giustificazione il nome di Contrada se<br />

questi non avesse avuto rapporti di collusione con la "famiglia" di Partanna, diversamente<br />

non sarebbe stato minimamente credibile da parte del Mutolo che un regalo era stato offerto<br />

ad una persona estranea all'organizzazione e per di piu’ appartenente alle Forze dell'Ordine.<br />

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