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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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Nel corso dell’esame reso, all’udienza del 13/10/1995, l’imputato ha accennato ad<br />

una conoscenza con tale signora assai risalente nel tempo e, comunque, molto superficiale (“<br />

ho conosciuto questa signora circa venticinque anni fa all’inizio del ‘70, poi c’è stato un<br />

lungo periodo di tempo che non l’ho piu’ vista, poi l’ho rincontrata per combinazione in via<br />

Ruggero Settimo, e nell’occasione mi disse che si era sposata con il sig. Giovanni<br />

Conciauro, che è titolare di negozi di calzature a Palermo” (cfr. ff. 67-68 ud. cit.). Ha<br />

ricordato, poi, qualche altro incontro casuale con la stessa insieme al marito e qualche<br />

acquisto di calzature fatto presso i loro negozi. Dalla rubrica telefonica dell’imputato risulta<br />

l’annotazione relativa al numero telefonico della predetta sig.ra Ingoglia Elena (cfr. rubrica<br />

con copertina verde acquisita all’ud. del 19/5/1995) e dall’esame dell’ agenda del 1982 è<br />

emersa, alla data del 9/6/1982, un’annotazione del seguente tenore letterale: “ Tel.to Adamo<br />

per auto Conciauro”.<br />

Tale annotazione, che precede di pochi giorni l’acquisto dell’auto in oggetto da parte<br />

della sig. Ingoglia-Conciauro (del 17/6/1982), consente di stabilire un sicuro collegamento<br />

tra l’acquisto dell’auto, il dott. Contrada, la sig.ra Conciauro ed il rivenditore d’auto<br />

Calogero Adamo.<br />

Sul punto l'imputato non ha fornito alcuna spiegazione ed anche in questo caso ha<br />

offerto una versione riduttiva dei propri rapporti con la Ingoglia dimostrando di avere<br />

motivo di negare la vera natura di tali rapporti.<br />

Occorre soffermarsi su un’ipotesi, che la difesa ha appena accennato nel corso della<br />

discussione finale, ma che deve essere presa in esame ai fini di una sua confutazione,<br />

secondo cui alcuni acquisti (1980-1982), riconducibili al Riccobono, corrispondenti nel loro<br />

ammontare alla somma di poco piu’ di 15 milioni, potrebbero costituire la prova di una<br />

truffa da parte del Riccobono ai danni di Mutolo, essendo plausibile che egli abbia prelevato<br />

la somma in oggetto dai conti della associazione, dicendo di destinarli ad un regalo, ma in<br />

realtà effettuando con la stessa degli acquisti personali.<br />

Sugli acquisti in oggetto il cap. Bruno ha riferito alle udienze del 18/10/1994 (ff. 105<br />

e ss.) e del 21/10/1994 (cfr. ff. 161 e ss.) precisando che si è trattato dell’acquisto di una<br />

autovettura Golf, effettuato nel Giugno 1981, per la somma di lire 10 milioni, con<br />

intestazione a nome di Rosalia Vitamia, moglie del Riccobono; e dell’acquisto di<br />

un’autovettura FIAT 127, effettuato nel Novembre del 1981, per la somma di lire 5 milioni<br />

e mezzo, con intestazione a Margherita Greco, madre del Riccobono, entrambi effettuati con<br />

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