PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

formalizzare la propria collaborazione, nel corso delle quali egli ha dichiarato di avere
rivelato in via confidenziale, con certezza al giudice Borsellino ed ancor prima,
verosimilmente, anche al giudice Falcone il nome dell’odierno imputato quale soggetto
colluso con “Cosa Nostra”.
Per quanto riguarda il colloquio che Mutolo ha dichiarato di avere avuto con il
giudice Falcone all’interno del carcere di Spoleto, si ricorda che il collaborante ne ha
indicato con precisione la data (16/12/1991), l’orario (intorno all’ora di pranzo) la durata
(circa venti minuti), il contenuto (anche se si è detto certo di avere rivelato il nome del dott.
Signorino tra i soggetti collusi con “Cosa Nostra”, e non altrettanto certo di avere indicato
tra tali soggetti anche il nome dell’odierno imputato) ed ha aggiunto che il predetto
colloquio era avvenuto alla presenza di altro individuo di cui non era stato in grado di
ricordare il nome ma che il giudice Falcone gli aveva assicurato essere persona di cui potersi
fidare.
Orbene, dalla documentazione acquisita, presso la Direzione della Casa C.le di
Spoleto, si è riscontrato l’effettivo svolgimento del colloquio tra il giudice Falcone ed il
collaborante Mutolo, alla data ed all’orario da quest’ultimo indicate, ed è stato altresì
possibile pervenire alla identificazione del soggetto che in quella visita al carcere
accompagnò il giudice Falcone.
Ed infatti dall’estratto del registro , rilasciato dalla Casa C.le di Spoleto, acquisito
all’udienza del 12/7/1994, si è verificato che alla data del 16/12/1991 alle h. 13,30 avevano
fatto ingresso nel predetto Istituto penitenziario il dott. Giovanni Falcone ed il dott.
Giannicola Sinisi, entrambi magistrati, per effettuare un colloquio con il detenuto Gaspare
Mutolo che si protrasse fino alle h. 14,15, come si evince dall’annotazione relativa all’orario
di uscita dei predetti dal medesimo carcere parimenti trascritta nel registro in oggetto.
Dalla documentazione acquisita presso la Direzione Generale degli Affari Penali del
Ministero di Grazia e Giustizia, è stato possibile, poi, accertare che il dott. Falcone, nella sua
qualità, all’epoca, di Direttore Generale degli Affari Penali, inviò, in data 14/12/1991, al
Direttore Generale del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, una nota con la
quale comunicava che si sarebbe recato alla Casa C.le di Spoleto per procedere ad una
audizione del detenuto Gaspare Mutolo, che ne aveva fatto formale richiesta, ed in cui lo
scrivente dava atto di un colloquio telefonico avuto, allo scopo di informare
preventivamente della predetta audizione e riceverne il relativo assenso, con il Procuratore
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