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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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Ha confermato, però, di essere stata accompagnata negli uffici della Procura dalla<br />

sig.ra Riccobono “ perchè la sig.ra si sentiva in colpa per questa...per questo fatto che è<br />

successo, perchè io non ho mai completamente, dentro casa mia non ci sono stati mai questi<br />

discorsi, dentro casa mia, nè di questi e nè di altri” (cfr. f. 75 ud. cit.).<br />

Dall’insieme delle esposte risultanze dibattimentali è emerso che sia la teste Ruisi<br />

che la teste Riccobono hanno solo parzialmente detto la verità: la Ruisi ha riferito la frase<br />

pronunciata dalla Riccobono circa le sue lagnanze genericamente rivolte a qualcuno che<br />

prima era amico di suo padre e adesso “si vuole asciugare il coltello sulle sue spalle”; la<br />

Riccobono ha negato di avere mai riferito alla Ruisi la predetta frase ma ha ammesso di<br />

essersi lamentata con i propri familiari delle parole usate dal dott. Contrada nei confronti del<br />

padre.<br />

Non si vede perchè la Riccobono avrebbe dovuto negare di avere mai pronunciato<br />

alla sig.ra Rusi quella frase, che privata, nella versione dibattimentale offerta dalla Ruisi<br />

dello specifico riferimento all’odierno imputato, non l’avrebbe esposta a particolari<br />

affermazioni; evidentemente la Riccobono, consapevole di avere pronunciato quella frase<br />

con specifico contenuto accusatorio nei confronti dell’odierno imputato, consapevolezza<br />

desumibile anche dal “senso di colpa” provato dalla teste nei confronti dell’amica Davì, ha<br />

ritenuto opportuno negare ogni fondamento alle dichiarazioni rese dalla teste Ruisi, non<br />

riuscendo, però, neppure nel corso della deposizione a celare il proprio reale risentimento<br />

nei confronti dell’odierno imputato.<br />

Per la verità la circostanza che la teste Riccobono, appartenente ad una famiglia con<br />

notevoli tradizioni mafiose, abbia negato la circostanza riferita dalla teste Ruisi non<br />

sorprende particolarmente, così come non sorprende che la propria amica Davì abbia deciso<br />

di uniformarsi ad anologo comportamento omertoso.<br />

D’altra parte il parziale cambiamento di versione fatto dalla teste Ruisi nel corso<br />

della propria deposizione dibattimentale trova ragione giustificatrice nel sentimento di paura<br />

palesato dalla stessa teste nel corso della propria deposizione dibattimentale.<br />

L’unica teste che all’odierno dibattimento ha dimostrato di avere riferito con lealtà e<br />

coerenza lo “sfogo” della Giuseppina Riccobono, appreso dalla sig.ra Ruisi, è la teste<br />

Pirrello le cui dichiarazioni oltre a provenire da teste attendibile ed encomiabile per avere<br />

deciso di rimettere all’A.G. le notizie in suo possesso, ha dimostrato nel corso della sua<br />

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