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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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4. III LE DICHIARAZIONI DI TOMMASO BUSCETTA<br />

Tommaso Buscetta, nato a Palermo il 13/7/1928, collabora con la Giustizia sin dal<br />

16/7/1984, dalla fase istruttoria del c.d. primo maxi-processo di Palermo, iniziato il<br />

10/2/1986, definito in secondo grado il 10/12/1990 e concluso in Cassazione con sentenza<br />

del 30/1/1992 (cfr. sent. cit. tutte acquisite agli atti del presente procedimento).<br />

Nell’ambito di tale processo ha riportato condanna (irrevocabile il 20/9/1988), in<br />

relazione ai reati di associazione per delinquere e associazione di tipo mafioso, alla pena di<br />

anni tre e mesi sei di reclusione, oltre la misura di sicurezza e le pene accessorie, avendo<br />

confessato la propria appartenenza a “Cosa Nostra”, quale affiliato alla famiglia mafiosa di<br />

“Porta Nuova”, capeggiata da Giuseppe Calò .<br />

Già in precedenza, aveva riportato condanna alla pena di anni otto di reclusione e<br />

£700.000 di multa, per violazione alla legge sugli stupefacenti, con sentenza emessa in data<br />

5/7/1978 dalla Corte d’Appello di Napoli (irrevocabile il 19/2/1979).<br />

Primo esponente di rilievo dell’organizzazione “Cosa Nostra” ad infrangere la<br />

secolare regola mafiosa dell’omertà, fino a quel momento vigente in maniera pressocchè<br />

assoluta, è risultato personaggio di primissimo piano del crimine organizzato internazionale,<br />

dedito soprattutto al traffico di stupefacenti con funzione, di collegamento tra la mafia<br />

siciliana e “Cosa Nostra” americana (risulta condannato negli U.S.A. per importazione tra il<br />

1969 ed il 1972 di una partita di Kg. 325 di eroina).<br />

Le sue dichiarazioni hanno fornito, per la prima volta, una chiave di lettura organica,<br />

dall’interno, delle vicende di “Cosa Nostra”, delineando un quadro nitido e preciso del suo<br />

apparato strutturale e strumentale, spiegando le sue dinamiche e le sue strategie a partire<br />

dalla prima “guerra di mafia” (1961-1963) fino alla serie di omicidi che diedero luogo alla<br />

seconda “guerra di mafia” dei primi anni ‘80.<br />

Ha vissuto in Italia fino al 1963, trasferendosi nel 1964 negli Stati Uniti e dal 1971 in<br />

Brasile dove è rimasto fino al 1972, anno in cui è stato estradato da tale nazione e tradotto in<br />

Italia in stato di detenzione. Qui è rimasto in carcere dal 1972 al 1980: fino al 4/8/1977<br />

detenuto presso il carcere dell’Ucciardone di Palermo e successivamente presso le case C.li<br />

di Sondalo (prov. Sondrio) e di Cuneo dove ha fatto ingresso il 14/10/1977. In data 8/6/1980<br />

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