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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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mai avuto diretti rapporti di collaborazione professionale nel corso della propria carriera con<br />

il dott. Contrada e pertanto deve ritenersi anche del tutto disinteressata.<br />

Per quanto riguarda la linea difensiva dell’imputato sul tema di prova riguardante le<br />

diffidenze nutrite nei suoi confronti dai funzionari Cassarà e Montana essa, oltre a fondarsi<br />

sul tentativo di dimostrare la falsità ed inattendibilità della testimonianza del dott.Saverio<br />

Montalbano, come già evidenziato, si è essenzialmente basata sui seguenti ulteriori<br />

argomenti:<br />

- il suo interessamento, tramite il Centro S.I.S.D.E. da lui diretto, per la fornitura ad<br />

entrambi i funzionari di attrezzature tecniche di supporto all’attività investigativa che<br />

svolgevano nell’ambito della Squadra Mobile (cfr. ff. 1 e ss. ud. 23/12/1994);<br />

- il suo personale interessamento per ottenere, prima, adeguate misure di protezione e<br />

poi il trasferimento da Palermo del dott. Cassarà quando si erano verificati i problemi<br />

relativi alla sua incolumità personale (cfr. ff. 80 e ss. ud. 20/12/1994);<br />

- l’esistenza di buoni rapporti personali con Cassarà ma soprattutto con il dott.<br />

Montana (cfr. ff. 72 e ss. ud. 20/12/1994- ff. 83 e ss. ud. 23/12/1994).<br />

In ordine al primo punto deve evidenziarsi che l’apporto logistico richiesto dai<br />

predetti funzionari in considerazione dell’assoluta inadeguatezza di mezzi di cui disponeva<br />

la Squadra Mobile all’epoca, non poteva certo essere rifiutato dal dott. Contrada, attesi gli<br />

incarichi istituzionali che all’epoca ricopriva di Capo di Gabinetto dell’Alto Commissario<br />

per la lotta alla mafia e di Dirigente dei Centri S.I.S.D.E. della Sicilia, peraltro dalla<br />

testimonianza resa dal dott. Marcello Immordino è chiaramente emerso che il dott. Cassarà<br />

quando aveva maturato la sua sfiducia nei confronti del dott. Contrada aveva avuto delle<br />

perplessità anche sull’opportunità di continuare ad avvalersi della collaborazione degli uffici<br />

diretti dal medesimo per i citati apporti logistici.<br />

In ordine all’adozione di misure di tutela per il dott. Cassarà (v. riferimenti fatti<br />

anche dalla vedova Cassarà all’acquisto della porta blindata ed i riferimenti sia su tale<br />

acquisto che sulla attribuzione di una autovettura blindata fatti dal teste Emanuele De<br />

Francesco- ff. 100 e ss. ud. 31/5/1994) non vi è dubbio che l’intervento del dott. Contrada<br />

oltre ad essere doveroso in relazione ai suoi incarichi era stato anche sollecitato<br />

dall’intervento del dirigente del sindacato S.I.U.L.P., dott. Forleo, mediante l’invio di una<br />

lettera al Ministro dell’Interno il quale aveva provveduto ad investire dei problemi della<br />

sicurezza personale del dott. Cassarà gli organismi competenti e tra questi, certamente,<br />

l’Ufficio dell’Alto Commissario.<br />

Per quel che concerne poi l’interessamento per il trasferimento del dott. Cassarà deve<br />

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