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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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Attendibilità intrinseca del collaboratore di giustizia Pietro Scavuzzo.<br />

Nel presente processo ha riferito in merito ai riscontri acquisiti sulle dichiarazioni<br />

rese dal collaborante Scavuzzo, il cap. Elio Dell’Anna, comandante del reparto operativo dei<br />

C.C. di Trapani (cfr. ff. 29 e ss. ud. 20/9/1994).<br />

Il teste ha deposto sui lunghi periodi di latitanza trascorsi dallo Scavuzzo (dal<br />

Dicembre 1977 al Febbraio 1978- dal Maggio al Luglio 1978- dal Settembre al Dicembre<br />

1986- dall’Agosto 1988 al Maggio 1991) fino al suo ultimo arresto, in data 11/5/1991 ad<br />

opera dei C.C. di Trapani, mentre si trovava in possesso di una patente falsa a bordo di<br />

un’autovettura “164”, risultata intestata alla società “Mec - carni”; altra autovettura, “<strong>La</strong>ncia<br />

Thema” , pure intestata ad altra ditta del medesimo settore commerciale la “Goriziana -carni<br />

s.r.l.”, è risultata in uso, nel medesimo periodo, alla moglie del collaborante, da cui il<br />

convincimento che lo stesso fosse un socio di fatto di tali ditte (cfr. f. 37- 41 e ss. ud. cit.).<br />

Ha elencato i precedenti penali a suo carico (per rapina- traffico di sostanze<br />

stupefacenti- calunnia in relazione ad una ritrattazione fatta dallo Scavuzzo su sollecitazione<br />

di alcuni “uomini d’onore” con lui detenuti, episodio oggetto di specifico approfondimento<br />

da parte del collaborante nel corso della sua deposizione dibattimentale- cfr. ff. 88 e ss. -<br />

162 e ss. ud. 26/5/1994) ed ha chiarito che al momento dell’avvio della sua collaborazione,<br />

nel Maggio del 1993, aveva rivelato il progetto da parte di “Cosa Nostra” di un attentato ai<br />

danni del Procuratore di Marsala; ha confermato che gli rimanevano da espiare quattro mesi<br />

circa di reclusione, in relazione ad una condanna per traffico di stupefacenti, inflittagli dal<br />

Tribunale di Bologna; solo dopo l’inizio della collaborazione gli era stato comunicato che<br />

per un precedente errore nel provvedimento di cumulo delle pene a suo carico la Procura<br />

Generale della <strong>Repubblica</strong> di Bologna gli aveva notificato che doveva ancora scontare un<br />

anno di reclusione (cfr. ff. 37 e ss. 48 e ss. ud. cit.).<br />

Dalla sentenza, acquisita in atti, emessa dal Tribunale di Marsala nel procedimento<br />

contro Alfano ed altri, risulta l’assoluzione, cui ha fatto cenno il collaborante, dal reato in<br />

materia di armi addebitatogli sulla base delle dichiarazioni rese da Giacoma Filippello (cfr.<br />

sent. cit.).<br />

Il teste cap. Dell’Anna ha precisato che fin dai primi contatti investigativi lo<br />

Scavuzzo ha ammesso di far parte dell’associazione mafiosa, accusando al contempo moltri<br />

altri soggetti (alcuni dei quali mai sospettati dagli inquirenti), nei cui confronti sono state<br />

emesse 74 ordinanze di custodia cautelare in carcere; ha fornito informazioni di particolare<br />

precisione riguardanti essenzialmente la struttura di “Cosa Nostra” nella provincia di<br />

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