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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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nel corso del suo esame dibattimentale, è stata acquisita in atti avendone la stessa<br />

integralmente confermato il contenuto (cfr. f. 32 ud. cit.- lettera acquisita in originale all’ud.<br />

del 17/3/1995).<br />

In ordine all’esistenza di ottimi rapporti tra Giuliano ed i funzionari della D.E.A. e<br />

del Tripodi, in particolare, hanno riferito anche altri testi citati dalla difesa, stretti<br />

collaboratori ed amici dell’odierno imputato.<br />

Il teste Ignazio D’Antone ha affermato che il dott. Giuliano rappresentava il<br />

“cardine” nell’ambito della struttura investigativa palermitana nei rapporti tra inquirenti<br />

italiani ed americani: su invito dell’F.B.I. aveva partecipato per un lungo periodo ad un<br />

corso di specializzazione negli U.S.A., dove aveva imparato bene la lingua inglese;<br />

ammirava i metodi di investigazione americana ed era molto legato ai funzionari della<br />

D.E.A. con i quali aveva lavorato anche a Palermo (cfr. ff. 48 e 114 ud. 14/7/1995).<br />

Il teste Salvatore Nalbone ha confermato che il dott. Giuliano aveva rapporti<br />

privilegiati con gli investigatori americani dell’F.B.I. e della D.E.A. (cfr. f. 19 ud.<br />

20/1/1995).<br />

Il teste Vincenzo Boncoraglio ha dichiarato che il Tripodi era un agente della D.E.A.<br />

che aveva lavorato a diretto contatto con Giuliano affermando che “i due molto spesso<br />

parlavano in Inglese tra di loro, quindi, escludendo la maggior parte di noi dalla<br />

conversazione...in tali casi sembrava che Giuliano si isolasse dagli altri” (cfr. ff. 86 e 111<br />

ud. 10/1/1995).<br />

Il teste Vittorio Vasquez ha dichiarato di avere conosciuto Tripodi nel periodo in cui<br />

collaborava alle indagini condotte da Giuliano sul gruppo Savoca; pur affermando che<br />

Giuliano aveva intensi contatti con la D.E.A. e particolarmente frequenti con Tripodi ha<br />

escluso, sulla base della sua personale opinione, che Giuliano avesse potuto confidargli di<br />

non fidarsi di Contrada (cfr. ff. 15 e ss. 28 e ss. ud. 10/1/1995).<br />

Lo stesso imputato ha avuto occasione di evidenziare, in piu’ documenti a sua firma<br />

acquisiti in atti ed anche all’odierno dibattimento, che tra il 1978 ed il 1979, a seguito<br />

dell’omicidio Di Cristina del Maggio 1978, si erano svolte grazie al decisivo impulso<br />

impresso dal dott. Giuliano, all’epoca dirigente della Squadra Mobile, le indagini in<br />

collaborazione con la D.E.A. che riguardavano il traffico di eroina ed il riciclaggio di<br />

denaro, a carico tra gli altri del gruppo dei Savoca e dei Sollena, poi, confluite nel rapporto<br />

del Maggio 1980, in ordine alle quali il dott. Giuliano aveva già riferito alla Procura della<br />

<strong>Repubblica</strong>, con rapporto in data 7/5/1979, segnalando “ gli elementi probatori raccolti nel<br />

tempo, con la collaborazione della polizia americana, specie della D.E.A., sull’esistenza di<br />

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