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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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Salvatore Riina, privilegiava la diretta ed esemplare eliminazione fisica di tutti i soggetti<br />

che, con la loro azione all’interno delle Istituzioni, frapponevano ostacoli all’espansione ed<br />

al rafforzamento di “Cosa Nostra”.<br />

Con particolare riferimento all’individuazione ed alla “sorveglianza” che il vertice di<br />

“Cosa Nostra” decise di effettuare nei confronti di taluni dei predetti funzionari, al fine di<br />

controllarne i movimenti e predisporre il supporto logistico per eventuali azioni drastiche di<br />

eliminazione degli stessi, le conoscenze del collaboratore di giustizia Gaspare Mutolo<br />

appaiono particolarmente rilevanti in quanto frutto non soltanto di notizie apprese da altri<br />

associati a “Cosa Nostra” ma anche di fatti dallo stesso personalmente constatati che,<br />

nell’ambito dell’istruzione dibattimentale, hanno trovato ampio e significativo riscontro.<br />

Mutolo ha, infatti, riferito di avere personalmente proceduto, nel corso dell’anno<br />

1975, agli appostamenti effettuati per conto di “Cosa Nostra” sia nei confronti del dott.<br />

Giuliano e del dott. De Luca che del dott. Contrada (cfr. ff. 27 e ss. ud. 7/6/1994).<br />

Per quanto concerne il dott. Giuliano, ha riferito di avere ricevuto l’incarico<br />

direttamente dal proprio “capo famiglia” Rosario Riccobono, di controllarne i movimenti,<br />

insieme a Micalizzi Salvatore detto “Totino”, indicato quale “uomo d’onore” della famiglia<br />

mafiosa di Partanna-Pallavicino, nonchè fratello di Micalizzi Michele, genero dello stesso<br />

Riccobono per averne sposato la figlia Margherita (cfr. ff. 31 e ss. ud. del 7/6/1994).<br />

Secondo le dichiarazioni rese dallo stesso collaborante, nell’occasione il Riccobono<br />

aveva prescelto lui, per effettuare i servizi di appostamento nei confronti del predetto<br />

funzionario proprio perchè egli era cugino del proprietario del bar “Lux”, sito nella via Di<br />

Blasi, frequentato dal dott. Giuliano che nei pressi aveva la propria abitazione, ed anche<br />

perchè nella stessa via in cui abitava il dott. Giuliano, vicino ad una bottega di cornici di tale<br />

<strong>La</strong> Greca, altro cugino di Mutolo, fratello del proprietario del bar “Lux”, a nome Antonino,<br />

aveva un’officina di lavori in ferro battuto; pertanto, senza destare sospetti, Mutolo avrebbe<br />

potuto recarsi a trovare quei suoi congiunti, al contempo, prendendo nota delle abitudini del<br />

dott. Giuliano (cfr. ff. 31 e ss. ud. del 7/6/1994).<br />

Le indagini di P.G. eseguite a riscontro di tale punto delle dichiarazioni di Mutolo<br />

hanno consentito di verificare che, effettivamente, nella via Alessio Di Giovanni, traversa<br />

della via Di Blasi, e continuazione della via in cui abitava il dott. Giuliano, è tuttora ubicato,<br />

al civico n° 25, il negozio di cornici di <strong>La</strong> Greca Salvatore, classe 1936; il negozio di<br />

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