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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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Noce, alleata dei corleonesi, fratello del latitante Vincenzo Anselmo, “figlioccio” dello<br />

stesso Riina), il quale, iniziata la propria collaborazione nel Novembre del 1984, e dopo<br />

poco ucciso il (12/11/1984), aveva già indicato la villa di via Cartiera Grande n°33 in<br />

località Borgo Molara, come luogo in cui si rifugiavano e si riunivano il Riina, insieme al<br />

fratello Vincenzo Anselmo e ad altri latitanti tra cui anche Bernardo Provenzano (cfr.<br />

deposizione resa sul punto dal cap. dei C.C. Leonardo Rotondi, il quale ha svolto attività di<br />

accertamento in relazione alle dichiarazioni rese dall’Anselmo Salvatore ed ha eseguito<br />

all’epoca indicata -1984- i sopralluoghi e gli appostamenti nella villa in oggetto che era<br />

risultata disabitata - v. ud. 16/5/1995 ff. 34 e ss. - ud. 1/6/1995 ff. 102 e ss.- documentazione<br />

acquisita all’ud. del 30/5/1995).<br />

Dalla documentazione relativa alle indagini eseguite sulla base delle dichiarazioni<br />

dell’Anselmo, ed in particolare dal p.v. di esame del teste, cap. Leonardo Rotondi, in data<br />

28/10/1986, è stato possibile evincere che l’Anselmo aveva individuato, proprio mentre si<br />

trovava in compagnia del cap. Rotondi, la villa sita in via cartiera Grande come quella dei<br />

riferiti incontri tra i predetti latitanti; non poco rilievo assume la circostanza che il<br />

collaboratore Marchese Giuseppe, nel corso della sua deposizione dibattimentale, abbia<br />

indicato Anselmo detto “Saruzzu” tra i pochi uomini fidati che erano a conoscenza del<br />

rifugio del Riina (cfr. doc. acquisita all’udienza del 30/5/1995- cfr. n° 65 elenco atti<br />

utilizzabili - e esame Marchese f. 82 ud. 22/4/1994).<br />

Altra conferma alle dichiarazioni rese dal Marchese deriva dalle propalazioni di altro<br />

collaboratore di giustizia Baldassare Di Maggio che, in epoca piu’ recente, ha indicato la<br />

medesima villa di Borgo Molara come rifugio del Riina nel corso della sua latitanza; in tale<br />

occasione sono stati eseguiti sopralluoghi ed accertamenti anche dai C.C. (cfr. f. 58<br />

deposizione cap. Longo ud. cit.).<br />

Sul punto è stato acquisito, su richiesta della difesa, anche il verbale<br />

dell’interrogatorio reso dal Di Maggio al P.M. in data 26/5/1993, ove il predetto<br />

collaborante, nel riferire la circostanza, aveva affermato che il Riina aveva lasciato quella<br />

villa nel periodo immediatamente successivo all’omicidio di Salvatore Inzerillo, perchè in<br />

quel momento il rifugio non era stato piu’ ritenuto sicuro per il capo dei corleonesi, in<br />

quanto noto anche a qualcuno del gruppo Inzerillo (cfr. stralcio del p.v. di interrogatorio<br />

citato acqisito in atti all’udienza del 3/2/1995).<br />

<strong>La</strong> difesa ha sostenuto che tra le dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia Di<br />

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