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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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Subranni f. 24 ud. 16/2/1995).<br />

Dalla deposizione resa da Ines Maria Leotta, vedova Giuliano, è emerso che nel<br />

periodo in cui il marito aveva lavorato a stretto contatto con il dott. Contrada, e<br />

precisamente tra il 1963 ed il 1976, nel corso del quale con diversi incarichi erano stati<br />

entrambi addetti alla Squadra Mobile di Palermo, i due avevano lavorato insieme con grande<br />

accordo, affiatamento ed impegno ed il loro rapporto si era trasformato anche in rapporto di<br />

personale amicizia, ma da quando il dott. Contrada era diventato dirigente della Criminalpol<br />

i loro rapporti si erano “diradati ed attenuati” e vi erano state anche minori occasioni di<br />

incontro con le rispettive famiglie; ha riferito di avere avuto modo una volta,<br />

occasionalmente, di apprendere dal marito che Contrada seguiva sull’omicidio Reina<br />

indagini in settori diversi da quelli che egli aveva intenzione di privilegiare (cfr. ff. 6 e ss.-<br />

21e ss.- 30 e ss. ud. 17/3/1995).<br />

Il teste Giovanni Epifanio, questore in carica a Palermo dal Dicembre 1976 al<br />

Dicembre 1979, pur avendo riferito dell’esistenza di ottimi rapporti tra Contrada e Giuliano<br />

non ha trascurato di evidenziare che tra i due si era manifestato qualche contrasto di natura<br />

professionale nell’impostazione di qualche indagine e da un’emergenza documentale,<br />

acquisita in atti, è stato possibile accertare che Giuliano aveva ritenuto di lasciare traccia<br />

scritta, con un pro-memoria autografo inviato al dott. Contrada in data 20/4/1979, di una<br />

notizia confidenziale che aveva acquisito in merito al movente dell’omicidio Reina,da<br />

ricercare nel settore degli appalti (cfr. dep.Giovanni Epifanio ff. 46 e ss. ud. 20/7/1994-<br />

copia pro-memoria cit. acquisito in atti all’ud. del 19/10/1995).<br />

E’ evidente, quindi, dall’insieme delle risultanze esaminate che Giuliano, che pure in<br />

passato aveva nutrito massima stima e fiducia nei confronti del dott. Contrada, nell’ultimo<br />

periodo della sua vita aveva iniziato ad avere con lui contrasti di natura professionale, aveva<br />

diffidato di lui e gli aveva nascosto di avere effettuato l’incontro con l’avv.to Ambrosoli,<br />

svoltosi nel piu’ assoluto riserbo, confidandolo solo dopo l’omicidio di Ambrosoli al suo<br />

amico e collaboratore Charles Tripodi.<br />

L’imputato nell’Agosto del 1979, epoca in cui è stato accertato che Sindona era già<br />

in Sicilia e gestiva, personalmente e pressocchè indisturbato, i propri progetti criminali in<br />

diretto collegamento con gli esponenti mafiosi locali, aveva riferito all’A.G.palermitana con<br />

molta fermezza ed altrettanta approssimazione di approfondimenti investigativi di essere in<br />

grado di escludere ogni ipotesi di collegamento tra le indagini svolte da Giuliano poco prima<br />

della sua uccisione e l’affare Sindona, pur nella consapevolezza che l’F.B.I. aveva già<br />

provveduto ad informare il dott. Giuliano dei possibili collegamenti tra il bancarottiere<br />

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