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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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Ma dall’attento esame della dichiarazione resa dal dott. De Luca si evince che egli è<br />

stato indotto a ricordare di non avere informato preventivamente il dott. Contrada, solo in<br />

quell’unica occasione, ancorando tale ricordo alla circostanza di non avere avuto il tempo di<br />

incontrarlo nei giorni compresi tra il suo arrivo in Italia da Madrid (9 Aprile 1984) e quello<br />

in cui era stata eseguita l’operazione a carico del Tognoli (12 Aprile 1984) asserendo che se<br />

ne avesse avuto il tempo certamente lo avrebbe fatto: orbene da un’annotazione contenuta<br />

nell’agenda dell’imputato risulta che proprio l’11 Aprile 1984, quando il dott. De Luca<br />

aveva già concordato tutti i dettagli dell’operazione a carico del Tognoli (il 10 Aprile aveva<br />

preso accordi con il magistrato e tra il 10 e l’11 aveva preso accordi con i suoi colleghi<br />

milanesi) egli aveva incontrato il dott. Contrada (“ore 9,30 dott. De Luca qui” cfr.<br />

annotazione in data 11 Aprile 1984).<br />

Quindi, con sicurezza può affermarsi che il dott. De Luca aveva avuto la possibilità<br />

di incontrare l'imputato e certamente l'aveva informato, come era solito fare senza alcuna<br />

riserva - come dichiarato dallo stesso De Luca - di quell’imminente arresto che<br />

rappresentava per lui il coronamento di una brillante operazione di Polizia di cui fin<br />

dall’inizio aveva tenuto informato il predetto funzionario ancor prima dell’arresto a Madrid<br />

di Gaetano Badalamenti.<br />

E’ certo, quindi che a differenza di Cosimo Di Paola, indicato dal Tognoli, solo nella<br />

versione riparatrice resa l’8 Maggio 1989, come soggetto che gli aveva fatto generici<br />

avvertimenti sul conto del mafioso Leonardo Greco, ma che in realtà era totalmente<br />

all’oscuro dell’operazione di P.G. predisposta al suo arresto, il dott. Contrada, indicato dal<br />

Tognoli nelle precedenti fasi di quell’interrogatorio come il suo informatore, era un alto<br />

funzionario di Polizia perfettamente a conoscenza di tale operazione e peraltro, secondo<br />

quanto emerso dalle complessive risultanze fin qui esaminate, già da parecchi anni<br />

strettamente collegato a “Cosa Nostra” .<br />

Non vi è alcun dubbio, quindi, che l’intervento esplicato dal dott. Contrada in favore<br />

di Oliviero Tognoli costituisce un grave fatto specifico a suo carico in perfetta sintonia con<br />

il complessivo quadro accusatorio e con le tipologie di condotte dallo stesso esplicate in<br />

favore di “Cosa Nostra” : l’imputato servendosi delle notizie di cui era venuto in possesso in<br />

ragione dei propri incarichi istituzionali e del peculiare rapporto di fiducia che intratteneva<br />

con alcuni funzionari della P.G. di Palermo, era riuscito con una tempestiva informazione a<br />

rendere possibile la sottrazione alla cattura del Tognoli, risultato un prezioso intermediario<br />

di cui si avvaleva “Cosa Nostra” per lo svolgimento dei propri traffici illeciti in uno dei<br />

settori nevralgici dell’intera organizzazione quale appunto quello del riciclaggio del denaro<br />

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